Kevin Manfredi, campione World Supersport Challenge: "Sogno il MotoGp..."
di Redazione
Il pilota sarzanese sarà impegnato alla "12 Ore di Estoril" dal 15 al 17 luglio
Dopo le vittorie nell’European SuperSport con la Yamaha R6 del team Altogo e grazie alla nomea di pilota Stock più veloce nell’Endurance World Championship, il centauro ventiseienne sarzanese, Kevin Manfredi, è stato chiamato a difendere i colori della squadra polacca Wójcik alla 12h dell’Estoril nel Mondiale Endurance 2021, questa volta su una Yamaha YZF R1.
Come si è avvicinato a questa disciplina?
“Mi sono avvicinato già da bambino, il vivere in campagna e lo stare nell’officina di famiglia per molte ore al giorno mi ha permesso di provare a soli 3 anni la prima moto e da lì è stato subito amore a prima vista. L’inizio è avvenuto con la moto da cross, per poi passare all’età di 5 anni alla minimoto da velocità”.
In un anno orribile come il 2020 causa pandemia, che soddisfazione ed emozione è stata l’essersi laureato Campione Europeo della Supersport 600? Come si mantengono questi risultati?
“Il 2020 è stato un anno particolare, una stagione senza spettatori, senza tifo. E’ stata dura per molti aspetti, non solo per la pressione del lottarmi un titolo importante come quello Europeo, che alla fine ha portato tanta gioia in un anno cupo. Mantenere il risultato non è per nulla facile, è un peso doppio, quello delle aspettative, mixate al voler ripetere l’impresa”.
Date le difficoltà dettate da questo particolare periodo, si riesce a vivere di motori? Lei come ci riesce e cosa immagina per il futuro post-corse?
“Questo è il mio lavoro a tempo pieno, dunque devo darmi da fare sempre per riuscire a vivere di questo. La pandemia non ha di certo aiutato, ma finalmente stiamo ripartendo nel modo giusto. Nel mio futuro mi piacerebbe rimanere in Endurance, diciamo fino alla “pensione”, e nel mentre continuare a specializzarmi e a lavorare da tecnico in pista. Sarebbe bello, inoltre, fare il capotecnico o avere un team tutto mio”.
Chi è la persona di riferimento che l’ha aiutata di più nel suo percorso di crescita per arrivare ai successi ottenuti?
“Tante persone mi hanno aiutato, nel bene e nel male… c’è chi, screditandomi o facendomi del male, mi ha aiutato a crescere e non fare errori, ma di sicuro la mia ragazza è la persona che più mi ha aiutato e tolto pesi dalle spalle durante ogni gara, ma anche nella vita quotidiana”.
Quanto è importante, quindi, per il suo lavoro avere alle spalle una famiglia solida ed una compagna che la supporta?
“In questo lavoro credo sia importante avere una famiglia che sappia rispettare determinati spazi, non tutti hanno però questa fortuna, per questo non è sempre semplice trovare per un pilota questo equilibrio. Altrettanto importante è avere una compagna che ti supporti, con la mia ho un feeling molto particolare mi piace averla al mio fianco anche nei weekend di corse perché mi capisce, mi sprona e mi toglie, come detto prima, molti pensieri per darmi la serenità e la carica che serve durante la gara”.
Dopo il rinnovo con il team AltoGo, a cosa punta nel 2021?
“Dopo il rinnovo con Altogo le aspettative sono quelle di riconquistare il titolo Europeo e cercare una crescita anche nel Mondiale, una situazione molto difficile sia per i tanti piloti arrivati, sia per l’incremento del livello, ma è un obiettivo che ci siamo prefissati e che non molleremo fino a fine stagione”.
Intense le prossime 4 settimane che la vedranno impegnata in 3 gare tra CIV, Mondiale Endurance e World Supersport Championship. Quali saranno le maggiori difficoltà e quali strategie pensa di apportare?
“Inizieremo a Imola il 2-4 luglio con il 3° round del CIV, dove vogliamo riscattarci dei primi 2 round non andati come speravamo. Successivamente il 15-17 luglio tornerò a correre una gara di Mondiale Endurance, la “12 Ore di Estoril”; sarà difficile ma credo che sarà anche la miglior palestra per arrivare allenato ad Assen. Infine il 23-25 luglio correrò il “World Supersport Championship” ad Assen, una pista che mi piace molto e dove ho conquistato un podio nell’Europeo già diversi anni fa, non sarebbe male ripetere… magari con due vittorie, chissà. Avremmo molto lavoro da fare e dovremmo concentrarci maggiormente sull’assetto e sulla taratura elettronica della nostra Yamaha in quanto Imola e Assen saranno due gare nettamente differenti per il layout del circuito”.
Come mai la trattativa con la MotoE non è andata a buon fine? In futuro pensa di gareggiarvi?
“La trattativa per la MotoE si è fermata in quanto il team ha poi optato per un pilota con cui aveva già lavorato in passato e con esperienza in MotoGP. Per il futuro non mi precludo nulla, non mi dispiacerebbe correre anche in questa innovativa categoria”.
Cura molto il suo abbigliamento, l’immagine. Quanto è importante questo nella sua disciplina? A chi si ispira?
“Mi piace molto la moda e ammiro chi, come ad esempio Lewis Hamilton, ha uno stile tutto suo e non standardizzato. Secondo me avere personalità in questo sport è importante per contraddistinguersi e per dare un’immagine più forte dell’atleta. Personalmente non mi ispiro a nessuno, voglio avere il mio stile”.
Dulcis in fundo, il suo sogno nel cassetto nel breve e nel lungo termine?
“Il mio sogno nel cassetto è quello di correre da pilota ufficiale in Supersport o nell’Endurance, anche se il sogno di ogni pilota è ovviamente la MotoGP”.
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