Rosanna Marziano, campionessa mondiale kart: "Ho in progetto la realizzazione del primo campionato go kart femminile"

di Redazione

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La savonese sarà impegnata dal 15 al 17 luglio alle finali della "Sodi World Series" di Lonato del Garda (BS)

Rosanna Marziano, campionessa mondiale kart: "Ho in progetto la realizzazione del primo campionato go kart femminile"

Non è mai troppo tardi per realizzare i propri sogni. Prima al mondo tra le donne, terza in Italia tra gli uomini e le donne nel Kart e 24° al mondo tra gli uomini e le donne nel “Campionato Mondiale Kart Sodi Sws”. La cinquantenne savonese Rosanna Marziano, nativa di  Borghetto Santo Spirito e residente a Ceriale, istruttore di scuola guida che gestisce anche un'azienda di autotrasporti, si sta distinguendo, a suon di ottimi risultati, in un mondo non propriamente femminile.

Marziano, il cambiamento si sta realizzando o è ancora prematuro affermarlo?

“Senza soffermarsi sui risultati, preferisco parlare della disparità di genere in questo sport, dove una donna viene trattata un po' come l'anello debole.  Io voglio essere in grado di abbattere questa barriera per non far sentire le  ragazze che arriveranno, dopo di me in questo modo, sminuite”.

Qual è la sua forza?

“La mia forza sono i miei figli che mi spronano a fare sempre meglio”.

Cinquantenne, sposata, con due figli, titolare di una autoscuola con sedi a Pietra, Loano e Ceriale. Qual è la ricetta vincente nello sport e nella vita? Come fa a conciliare palestra, allenamenti, prove in pista... con tutto il resto?

“Sicuramente è un compito difficile, ma a cinquant’anni mi sentivo ingabbiata da una routine noiosa dove mi svegliavo per andare in ufficio, lavoravo e tornavo a casa, mi sembrava di non aver tempo per nulla: poi una scintilla è scoccata, sono rinata. Da quando sono tornata a praticare questo sport, interrotto dal 1990 al 2018, mi sono tolta le catene di una cinquantenne lavoratrice normale che fa una vita monotona”.

 La passione per i motori quando è scoccata?

“E’ iniziata già da bambina all'interno dell'autoscuola aperta dai miei genitori dove già in età infantile cercavo di apprendere il lavoro che ora svolgo da 40 anni e che amo. Ho iniziato da ragazzina con le corse in salita, rally, slalom, gimkane, per poi passare alle due ruote. Il kart è arrivato dopo, con le classiche garette tra amici”.

Tra un mese, dal 15 al 17 luglio, sarà ai nastri di partenza delle finali della “Sodi World Series” a Lonato del Garda, al South Garda Karting, non disputatesi lo scorso anno a causa della pandemia. Che aspettative ha e come si prepara una gara importante come la finale di un Campionato mondiale di Karting Rental, dopo una lunga attesa?

“E’ sicuramente una grande opportunità per mettersi in mostra.  Parto con aspettative basse, con la voglia di far bene e soprattutto di divertirmi, visto che gareggiare per me è  passione. Competere in territorio italiano rispetto ad uno straniero è più stimolante. Come preparazione cerco di tenermi in forma con il poco tempo che ho a disposizione. L'importante è la costanza, e, da quando sono stata selezionata l’anno scorso, ho l’obbiettivo di fare al meglio quello che mi piace. Per renderlo possibile ci vogliono sacrifice, ma ne vale la pena. L'attesa mi ha reso più pronta mentalmente”.

Quanto è praticato il Karting Rental (con utilizzo di kart versione noleggio), in Italia, e che futuro può avere anche a livello femminile?

 “In italia è abbastanza di nicchia tra le femmine ma sono fiduciosa che in un future, speriamo non lontano, questo mondo diventi più grande e con l’attenzione mediatica che si merita”.

Nelle sue vittorie cosa conta di più: il talento, il sacrificio all’allenamento, la volontà o la passione per il Karting ?

“E’ un mix di queste cose, però la passione è l'ingrediente principale. Senza quella non sarei mai dove sono adesso. Ma soprattutto, l’essere tornata, dopo tanto tempo, e trovarmi in un contesto così diverso dalla pista di provincial, mi stimola e non poco”.

Il suo sogno nel cassetto di organizzare un campionato di go kart femminile vero e proprio, su più piste, come pensa di realizzarlo?

“Sto lavorando a questo progetto con delle college, non è semplice ma mi piaccione le sfide. Ne sentirete parlare”.

Dulcis in fundo, come sono le strutture dove si allena? Cosa apprezza e cosa migliorerebbe?

“Mi alleno prettamente sul campo, quindi in pista, per il poco tempo a disposizione la palestra la pratico in modo sporadico. Tutto è rinato grazie al mio amico Roberto Arnaldi che è il proprietario della pista Drift Kart di Albenga (SV), una pista che mi piace particolarmente per il valore affettivo. Per allenarmi, inoltre, il punto di riferimento principale è la pista PG Corse di Ronco Scrivia. Le strutture, come ogni cosa, possono migliorare ma il livello è già ottimo”.