Italia Viva a Toti: “Eviti di trasformare un’emergenza in uno strumento di campagna elettorale”

di Antonella Ginocchio

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Dura nota dei coordinatori territoriali delle provincie liguri “

Italia Viva a Toti: “Eviti di trasformare un’emergenza in uno strumento di campagna elettorale”

Rosario Amico, coordinatore territoriale di Genova e tutti gli altri coordinatori provinciali liguri di Italia Viva chiedono al governatore della Liguria, Giovanni Toti, di evitare di trasformare un’emergenza così grave, come quella attuale legata al coronavirus, “in uno strumento di perenne campagna elettorale”. Lo fanno con una nota nella quale si ricorda che “Non passa giorno che il presidente Toti inviti tutti a non fare polemiche dopo che lui ossessivamente - e con linguaggio triviale - sbeffeggia Parlamento, Governo, opposizioni e - ieri sera - Unione europea e Banca Centrale. Addirittura se l’è presa con le aziende che hanno deciso prudenzialmente di non far lavorare nei cantieri lavoratori esposti al contagio”.

Scrivono i coordinatori: “Da noi Toti ha avuto sempre piena collaborazione, a partire dai nostri consiglieri regionali Michelucci e Ferrando, che si sono sempre limitati civilmente a fare osservazioni e a dare una mano sulle cose che non hanno funzionato”. Continuano: “Vista l’emergenza abbiamo evitato di rispondere alle provocazioni. Il momento difficilissimo lo richiede.

Ora però il presidente faccia altrettanto, evitando di trasformare un’emergenza così grave in uno strumento di perenne campagna elettorale”.

Precisano Amico e gli altri coordinatori: “Se Toti chiede collaborazione e smette di polemizzare avrà collaborazione come sempre ha avuto sinora. Diamo quindi il nostro contributo alla discussione e alle scelte che Regione Liguria deve compiere: tutte le regioni più strutturate si stanno muovendo in queste ore per aumentare i tamponi. Il Veneto da subito, a seguire altre ragioni e ora Emilia e Toscana. Ieri invece in un post articolato il presidente dice che non servono. Gli chiediamo di rivedere tale scelta, peraltro non in linea con le indicazioni della OMS. Le mascherine sono poche ed è prioritario che vengano usate da chi è più esposto. Ma siccome è ormai conclamato il fatto che c’è una elevata presenza di asintomatici, chi ce le ha le usi, se non altro come corretta profilassi quando deve uscire per fare la spesa o altro. Ieri il Presidente invece ne ha minimizzato la funzione.”

Si legge poi nella nota: “Come ribadito ieri dal consigliere Ferrando, tanti cittadini a casa con sintomi potenzialmente gravi sono sostanzialmente abbandonati senza visite ma solo con contatti telefonici. Si intervenga anche per evitare che si intasino ulteriormente le strutture di emergenza. In altre regioni ci sono stati interventi economici molto significativi ad integrazione e potenziamento delle corpose misure del governo su lavoro, imprese, servizi sociali gestiti dai comuni e via dicendo. Qui si è fatto sinora molto molto poco”.