Italia, Mancini: "Quagliarella merita la nazionale. I giovani sono in crescita"
di Redazione
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Il ct della nazionale soddisfatto degli uomini a disposizione per lo stage
Il 2019 della Nazionale inizia dal Centro Tecnico Federale di Coverciano, dove i 32 Azzurri convocati da Roberto Mancini si sono presentati a mezzogiorno e dove nel pomeriggio sosterranno l’unica seduta di allenamento in programma. Un raduno lampo di 22 ore che permette al Commissario Tecnico di ritrovare il gruppo a oltre due mesi di distanza dal successo in amichevole con gli Stati Uniti e di iniziare così a preparare i primi due impegni nelle ‘European Qualifiers’ con Finlandia (23 marzo a Udine) e Liechtenstein (26 marzo a Parma).
“È uno stage per il quale ringraziamo i club con cui abbiamo trovato gli accordi – dichiara il Ct incontrando i giornalisti nella sala stampa di Coverciano - serve per ritrovarsi e per vedere qualcuno che non ho ancora visto”. Nel 2019 Mancini vuole un’Italia vincente e sa che è fondamentale partire nel modo giusto nelle qualificazioni ad un Europeo che si giocherà anche in Italia, con lo Stadio Olimpico di Roma che ospiterà la gara inaugurale e altri tre incontri del torneo continentale: “Siamo una squadra forte e dobbiamo risalire il ranking".
Il ritorno di Fabio Quagliarella è frutto dell’exploit in campionato dell’attaccante blucerchiato. La volontà del ct, però, è quella di puntare sui giovani: “Quagliarella sta giocando bene – conferma Mancini - è italiano, è capocannoniere e quindi se lo merita. Lui sa la stima che ho per lui, è antica, sa benissimo che può esserci o non esserci, ma in questo momento se la merita. Sui giovani ero ottimista a settembre e lo sono ancora più adesso perché sono migliorati e stanno crescendo. Zaniolo lo avevo chiamato perché lo avevo seguito agli Europei Under 19 e mi era piaciuto, avevamo capito che poteva essere un giocatore del futuro, poi è stato bravo anche Di Francesco a lanciarlo. Ha avuto una crescita velocissima e forse imprevedibile, è un centrocampista moderno, è stato molto precoce. Ora serve mantenersi, lavorando sodo. Ha qualità tecniche e fisiche. Oggi l'unico giovane che ha tante presenze in A è Donnarumma, poi c'è Chiesa. Ai miei tempi giocavano di più”.
A proposito dell’ottimo momento di forma di Chiesa, Mancini rivela di aver parlato con il padre a Natale: “Ho sentito Enrico e gli ho detto che doveva fare più gol, si vede che glielo ha riferito. È un esterno offensivo e il gol deve essere nel suo bagaglio tecnico. Corre molto, con l'esperienza si impara poi a fare una corsa a vuoto in meno. Spero continui così”.
Il Ct ribadisce che le porte della Nazionale sono aperte a tutti, compresi naturalmente Balotelli e Cutrone: “Non perdiamo di vista nessuno. Mario fa parte del gruppo, dipende da lui, non da me o da altri. Adesso è andato a Marsiglia e ha giocato la seconda gara ieri, ha fatto due partite in 4-5 mesi e sono poche. Cutrone ha un grande futuro in Nazionale. Siamo in 32, l'ultima volta è stato chiamato poi si è infortunato. Non c'è oggi, ci sarà la prossima volta".
Ultima battuta sulla possibilità che in Nazionale si ricostituisca il tandem con Gianluca Vialli, che in futuro potrebbe ricoprire il ruolo di capo delegazione azzurro: “È un'idea del presidente Gravina, non so cosa si sono detti. Ma mi farebbe immensamente piacere, è un ragazzo col quale abbiamo condiviso la gioventù e tutti i momenti belli dalla vita".
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