Ipertrofia prostatica benigna, al Galliera il trattamento in day hospital col vapore acqueo
di Marco Innocenti
Una sola seduta, un ricovero di poche ore: ne parliamo col dottor Carlo Introini, direttore della SC di Urologia dell'ospedale genovese
L'ipertrofia prostatica benigna, una patologia molto diffusa tanto che rappresenta circa il 67% degli accessi agli ambulatori di urologia in tutta Italia, il terzo nella graduatoria dopo i disturbi cardiovascolari e l'ipertensione arteriosa. Una patologia che, per colpa dell'ingrossamento della parte centrale della prostata, causa problemi di svuotamento all'atto della minzione. Oggi però è possibile curarla con una terapia che prevede una sola seduta di trattamento in day hospital o addirittura in chirurgia ambulatoriale, attraverso l'uso di semplice vapore acqueo.
"Il trattamento deriva da un generatore di radiofrequenza - spiega il dottor Carlo Introini, direttore della SC di Urologia dell'ospedale Galliera di Genova - che inietta nella sede della parte ingrossata del vapore acqueo. Questo rompe le membrane cellulari dell'adenoma prostatico, causando la necrosi del tessuto e quindi il suo progressivo rimaneggiamento, si rimpicciolisce e permette una ricanalizzazione naturale, risolvendo l'ostruzione del canale uretrale".
"Normalmente la procedura, a seconda del volume della prostata, è indicata per dimensioni fino a 60/80 grammi di volume - aggiunge Introini - in un'unica seduta di day hospital o anche di chirurgia ambulatoriale e questo permette un ricovero di appena tre ore. In alcuni casi si può pensare di far dormire il paziente in reparto per una notte, per monitorare la reazione al trattamento, assolutamente ben tollerato. Gli altri principali benefici che abbiamo riscontrato riguardano i pazienti giovani che sono sintomatici e quelli che vogliono mantenere una funzione sessuale completa. I trattamento di ablazione definitiva, sia con tecniche tradizionali che con il laser, che funzionano molto bene comportano però la perdita dell'eiaculazione. Con questa nuova terapia invece nel 92% dei pazienti abbiamo riscontrato il mantenimento della funzione sessuale completa".
"In questo periodo di pandemia, poi, abbiamo visto allungarsi a dismisura le liste d'attesa e la terapia con il vapore acqueo ci ha permesso, proprio in virtù del fatto che si tratta di un trattamento ambulatoriale, di decongestionare le sale operatorie. Questa rapidità di trattamento, poi, va a riempire quella casella di pazienti giovani sintomatici o refrattarie alle terapie mediche comuni, dando così una risposta completa ad ogni tipo di pazienti".
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