L'ex pugile Marinoni investito da un'auto: è grave

di Redazione

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L'incidente alle 21 sotto casa a San Fruttuoso

L'ex pugile Marinoni investito da un'auto: è grave

L'ultima volta aveva fatto parlare di sè il 5 gennaio al pronto soccorso dell'ospedale San Martino quando vittima di una crisi di nervi aveva rischiato di sfasciare per l'ennesima volta il reparto: per bloccarlo giunsero sei pattuglie delle volanti. L'ospedale era assediato da auto della polizia. Sembravano le guardie federali che braccavano Rambo nella foresta. Tante, troppe, ma non abbastanza per fermare uno arrabbiato e deluso dalla vita.
Fabio Marinoni, 50 annim, ex pugile, casa in via Varese, a San Fruttuoso, alle spalle una vita convulsa, che poteva essere luminosa, ed invece divorata e gettata via, alle 21 di stasera è stato travolto da un'auto mentre attraversava la strada in corso Sardegna: è stato soccorso in codice rosso ed intubato e trasferito al pronto soccorso dell'ospedale San Martino. E' grave.

Alla guida della vettura c'era un anziano anche lui trasportato in ospedale, non per le ferite ma per lo choc. Della dinamica dell'incidente si occuperanno gli agenti della municipale dell'infortunistica. La vita di Fabio invece è nelle mani dei medici.
Marinoni da ex promessa del pugilato da anni è diventato un uomo in lotta con se stesso, per anni l'anziana madre ha cercato di aiutarlo, le è stata appresso più di tutti, "perchè Fabio sembra cattivo ed invece è un buono" raccontò in lacrime anni fa la donna al cronista che era andata a bussare alla porta di casa di via Varese, a due passi dall'ex mercato della frutta, "purtroppo quando esagera con il bere non è più lui". 
E quando Fabio non è più lui non è facile calmarlo: perché ha la forza di un toro e le mani di pietra. Per punirlo, anni fa, gli dovettero sparare alle gambe. I poliziotti e i carabinieri che più volte sono stati chiamati per calmarlo, al pronto soccorso del San Martino, diventato il suo ring preferito, negli anni hanno imparato a conoscerlo e a temerlo e, forse, anche a volergli bene. Perchè Fabio in fondo è un buono, come si vede dalle foto di Facebook tempestate del viso di un bambino della sua compagna, per lui più di un figlio. Ora Fabio, forse dopo l'ultima serata annegata chissà in quale labirinto, sta combattendo l'ennesimo incontro per sopravvivere, per rialzarsi dopo un ko, ce l'ha già fatta tante volte, in tanti in Valbisagno, sperano che la possa fare ancora prima della fine del countdown. Perchè Fabio e forte e arrabbiato con il mondo, come racconta la sua pelle piena di ghirigori, ma in fondo, lo sanno tutti, "Fabio è un buono".

(m.v.)