Genova, Marco Bucci a Telenord: "Abbiamo cambiato il mood e il sentimento della città"
di Marco Garibaldi
Il sindaco: "A maggio questa amministrazione finirà con almeno 3 miliardi da investire in città e con il Recovery Fund diventeranno 5"
Il sindaco di Genova Marco Bucci si racconta in esclusiva a Telenord. Tanti gli argomenti toccati, dal successo del salone nautico, alle grandi opere realizzate negli ultimi anni, fino al futuro di Genova e alla campagna elettorale.
Il Salone Nautico ha avuto una risposta molto alta in termini di pubblico, che cosa rappresenta questo successo per un sindaco? Non è solo un successo di pubblico è anche un successo di business perché sono state vendute molte barche. Tutti gli operatori erano soddisfatti, è un successo per la città perché si è confermata ospitale nel senso che ha dato ospitalità, sia come hotel che come ristoranti, a tantissima gente ed è anche un grandissimo successo per la città per i progetti di rigenerazione urbana che stiamo facendo, ad esempio il Waterfront di Levante: un progetto che è stato apprezzato da tantissime persone e già ci sono le richieste per avere gli appartamenti. Quindi direi veramente un grosso successo, siamo molto contenti e ci aspettiamo che il salone del ’22 e del ’23 continuino a crescere ma soprattutto con un’estensione delle aree perché avremo i canali nel ’22 e nel ’23 avremo anche tutti gli edifici pronti.
Possiamo dire che è successo politico questo? Non so cosa vuol dire politico. Se politico vuol dire fare bene l’amministrazione di una città, tipo la vecchia polis greca, allora sì è sicuramente un successo di questo tipo.
Potrebbe essere un volano importante per la sua campagna elettorale? Più che un volano direi che è un risultato. Io mi presenterò ai cittadini di Genova con una serie di risultati perché bisogna dare il giudizio su quelli. Quando mi sono presentato quattro anni fa mi sono presentato con i risultati della mia carriera, non avevo risultati dall’amministrazione. Adesso, oltre a quelli, posso presentarmi con i risultati di cinque anni di amministrazione.
Lei prima citava i lavori del Waterfront di Levante. Le chiedo tre cose, tre opere, che la rendono orgoglioso. C’è una cosa che è sopra tutto: il fatto che abbiamo cambiato il mood e il sentiment della città, ovvero i genovesi con le amministrazioni di prima avevano il motto di “gestire il declino della città”. Noi invece abbiamo dimostrato e fatto credere ai genovesi che invece possiamo crescere, che il futuro è nelle nostre mani e se siamo capaci a fare un buon lavoro ce la possiamo fare. Direi che il buon lavoro lo abbiamo dimostrato certamente con il ponte, con il Waterfront di Levante e con tutti gli altri investimenti che sono arrivati in città. Ricordiamoci che a maggio dell’anno prossimo questa amministrazione finirà con almeno 3 miliardi da investire in città e in più, se ci sarà il Recovery Fund, altri 2. Quindi in totale avremo 5 miliardi da spendere per i prossimi 5 anni.
Sono più le cose positive che ha fatto o quelle che non è riuscito a fare? Certamente sono più le cose positive. Quelle che non sono riuscito a fare perché pensavo si potessero fare in questi 5 anni diciamo che si possono contare su una mano.
E di quelle che non è riuscito a fare di chi è la colpa? Non è mai questione di colpa. La colpa è sempre di tutti e di nessuno. Certamente è una nostra responsabilità. Noi parliamo di responsabilità, non di colpa.
Parliamo dei lavori in zona Certosa. In quell’area è previsto il prolungamento del tratto Brin-Canepari della Metropolitana e il progetto Rfi di riattivazione della linea del Campasso: nonostante le rassicurazione del comune, i residenti continuano a lamentarsi. Che cosa risponde per tranquillizzarli? La preoccupazione è assolutamente lecita e la capisco benissimo. La città ha bisogno della metropolitana e su questo penso nessuno discuta. La città ha bisogno anche dell’area del Campasso per avere un potenzialità su ferro che permette al porto di svilupparsi in accordo con le richieste del mercato e con quello che noi vogliamo che Genova rappresenti in Europa. Quindi ci sono queste necessità. Abbiamo già cercato di limitare al massimo i transiti, con la linea sommergibile abbiamo riequilibrato i transiti rispetto alle decisioni iniziali e faremo in modo che le case che sono lì vicino possano vivere con un livello di rumore accettabile secondo la legge. Faremo anche qualcosa di più: ci sono uno o due progetti in gioco su cui stiamo lavorando per consentire anche un “abbellimento”. Una struttura come la ferrovia non è bella da vedersi per cui faremo in modo che ci sia un “abbellimento” con coperture ed altre sistemazioni varie per consentire alle persone di mantenere lo standard di qualità di vita, forse migliorarlo rispetto a quello che è adesso.
Con coperture intende barriere fonoassorbenti oppure qualcosa di più strutturato? No, le barriere fonoassorbenti sono una copertura parziale. Intendiamo qualcosa di più strutturale. Dobbiamo ancora prende alcune decisioni e vedremo nei prossimi mesi. Ovviamente in accordo con i comitati perché, come sapete, abbiamo un tavolo di lavoro che è già partito all’inizio di settembre su cui lavoriamo con tutti i municipi coinvolti per arrivare ad una gestione condivisa.
Parliamo di piste ciclabili: è stato presentato pochi giorni fa il nuovo progetto di Corso Italia, può dirci qualcosa di più? Questo progetto non smentisce in qualche modo quello che è stato fatto finora? Assolutamente no, è un miglioramento. Non so cosa ci sia da smentire. Smentire è un termine che non ritengo adatto a questa situazione. Tutti i corridoi ciclabili che sono stati creati in questi ultimi 18 mesi prima o poi riceveranno degli abbellimenti e saranno delle piste ciclabili strutturate. Una alla volta le metteremo tutte a posto. È un percorso in crescita, non è uno smentire.
A Nervi si parla di un progetto di pedonalizzazione o di ZTL in via Oberdan che scontenta i commercianti. Che cosa risponde lei? Prima di tutto mi piacerebbe sapere che cosa pensano del nuovo porticciolo, del nuovo banchinamento del fiume, del nuovo molo. All’inizio mi sembrava ci fosse esattamente la stessa storia dove tutti si lamentavano e adesso non si lamenta più nessuno. Che poi non si tratta di lamentarsi ma mettere sul tavolo un potenziale problema, va benissimo, è esattamente quello che devono fare i cittadini in maniera tale che poi l’amministrazione possa trovare la soluzione giusta. Non si tratta di una lamentela, si tratta di mettere sul tavolo delle obiezioni che poi vanno gestite e risolte nella stragrande maggioranza dei casi. Il porticciolo di Nervi è adesso un punto di ritrovo a tutte le ore. Vi racconto questo, una sera un negoziante mi ha assalito dicendomi: “Me lo dovevi dire prima, ora lavoro il triplo e non ho assunto nessuno, la prossima volta che fate una cosa del genere ditemelo”. L’ho considerato un grande complimento perché vuol dire che si sente anche dal punto di vista del commercio il fatto che al porticciolo di Nervi adesso vadano moltissime persone. C’erano questo tipo di lamentele anche per il porticciolo e le abbiamo messe a posto e così sarà per la pedonalizzazione che non sarà una vera e propria pedonalizzazione ma sarà una ZTL.
Per tutto il tratto? Per tutto il tratto sarà ZTL, non ci saranno zone solo ed esclusivamente pedonali. C’è solo la passeggiata di Nervi che è Esclusivamente pedonale. Ci saranno i bus elettrici, sarà una città modello. Sarà una città del futuro e cominciamo da Nervi. Noi nerviesi siamo contenti di questo.
Abbiamo parlato di Waterfront di Levante, parliamo ora di Waterfront di Ponente. C’è un progetto di riqualificazione a Pra’-Palmaro, può dirci qualcosa di più? C’è il cosiddetto parco delle Dune che sarà continuato fino alla fine (ci sono dei pezzi che ancora non sono a posto) e oltre a quello stiamo progettando quello che può essere una specie di ponte unisca i due lembi estremi. Ci sarà un’area pic nic sull’estremità da cui si vede un panorama di Genova bellissimo, all’estremità del lotto 6, e poi abbiamo intenzione rimettere a posto sia la passeggiata degli ormeggi che tutta l’area. Ci sono degli investitori che vorrebbero mettere lì degli ulteriori impianti sportivi, quindi stiamo cercando di sistemare le esigenze del parcheggio di interscambio e poi le esigenze di altre aree che consentirebbero di avere più impianti sportivi. Stiamo lavorando su questo.
Può dirci qualcosa di più sui tempi di realizzazione? Prima di marzo o aprile dovremmo aver finito il parco completamente, per il ponte saremo vicini alla gara.
Essere commissario e candidato sindaco può essere un vantaggio secondo lei? È un grande vantaggio perché il commissario può fare leva su quello che è la struttura del comune e il comune può fare leva sulla struttura commissariale per utilizzare un diverso modo di operare, una diversa mentalità non indirizzata al processo ma soprattutto al risultato finale. Questa è la grande differenza. Per me è stato un grande vantaggio e ripetere questa esperienza sarà un altro grande vantaggio per la città. Poi non dipende dal sottoscritto ma dipende dal fatto che il commissario e il sindaco sono la stessa persona. Al prossimo sindaco di Genova, chiunque sia, suggerisco e consiglio di essere commissario e sindaco assieme. Certo la vita si complica perché dalle 7 di mattina a mezzanotte si deve lavorare.
Secondo lei il sindaco di Genova lo deve quasi pretendere di essere anche commissario? Assolutamente sì, soprattutto per le opere della città compreso il porto.
Che futuro vede per una movida sostenibile da qui al prossimo anno? Quest’estate ci sono stati grandi cambiamenti: siamo partiti con una reazione immediata dei giovani rispetto alla chiusura che c’è stata nei 18 mesi precedenti. Adesso la situazione si è, non voglio dire calmata, ma razionalizzata. Alcune ordinanze che abbiamo fatto hanno aiutato: il fatto di non poter utilizzare l’alcol in giro oltre mezzanotte ma bisogna farlo o seduti o dentro i bar ha aiutato parecchio. Queste sono tutte azioni che vanno verso una movida gestibile che ci deve essere. Non sono contro la movida. Vorrei essere in grado di poterla fare anch’io la movida ma ho 60 anni e non sono più l’età però ritengo che vada fatta bene, in maniera civile e soprattutto ritengo che chi vive nell’area della movida debba avere il diritto di dormire da mezzanotte in poi. Questo è un diritto insindacabile che fa parte della qualità di vita dei cittadini. La movida non deve disturbare chi dorme. Mi rivolgo ai commercianti: è giustissimo lavorare per quello che riguarda la movida ma va fatto nei limiti delle norme. Chi viola le regole sa che noi saremo pesantissimi su questo. Perché talvolta un esercente che viola le regole diventa un punto di ritrovo per chi vuole violare le regole. E questo non è tollerabile.
Una situazione più gestibile in centro e in Corso Italia. Ci sono arrivate alcune segnalazione dalle zone di Quinto e Quarto, lì ci sono un po di problematiche. Sì a Quinto soprattuto e lì interverremo esattamente come abbiamo sempre fatto. Non è facile, non dico che abbiamo risolto tutto però si è dimostrato che alcune cose che abbiamo messo sul tavolo funzionano.
Torniamo al prossimo impegno con la città: IV ha dimostrato interesse a lavorare con lei. Può essere un’opzione valida sul campo? A dir la verità già quattro anni fa mi sono presentato con una visione di città e con un programma preciso e con l’energia e l’esperienza per poterlo attuare. Oggi la situazione è analoga: programma preciso, cose fatte, cose da fare, energia, esperienza e dimostrazione che anche nell’amministrazione si possono fare. Ho sempre detto ai partiti chi ci vuole stare ci sta, senza nessuna preclusione. L’unica cosa intollerabile è dire: “Io ci vengo ma quell’altro no”. Non posso tollerare chiusure da parte di nessuno.
Come la mettiamo con i suoi alleati? Penso ad esempio alla Lega: La Lega mi sembra si sia espressa in maniera positiva. Chi vuole stare con me e con noi ci può stare basta che non metta preclusioni su nessun altro perché questo non è corretto.
È favorevole all’introduzione del green pass all’interno del consiglio comunale? Penso che bisogna seguire la legge nazionale. L’errore più grosso è far sì che ogni amministrazione faccia quello che vuole, non va bene. Noi in Liguria e nel comune di Genova abbiamo sempre fatto quello che decideva il Governo.
Quindi secondo lei non ha senso nemmeno discuterne in Consiglio Comunale? Secondo me non ha nemmeno senso proporlo.
Oggi i ragazzi dei Fridays fo Future sono scesi in piazza anche a Genova. Ha un messaggio per questi giovani? Vorrei dire a loro che siamo assolutamente alleati su quello che stiamo facendo: porto ecosostenibile, trasporto pubblico locale completamente decarbonizzato senza più emissioni dal 2025 in poi, tutti i processi di rigenerazione urbana con gli isolamenti adatti per limitare i costi e l’energia del riscaldamento, la trasformazione dei rifiuti in idrogeno. Tutti progetti che ci mettono allineati da questo punto di vista. Sarebbe bello che tutti loro venissero a vedere questi progetti e dessero loro un contributo per migliorarli.
Quindi sarebbe disponibile ad aprire un tavolo con loro? Caspita, l’ho sempre detto.
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