Inchiesta porto, Spinelli accusa Toti: "Modi suadenti, ma fu concussione". Ricorso in Cassazione

di M.C.

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L’imprenditore portuale parla di “concussione criptica”. I legali accusano: pressioni suadenti per ottenere vantaggi indebiti

Inchiesta porto, Spinelli accusa Toti: "Modi suadenti, ma fu concussione". Ricorso in Cassazione

L’imprenditore Aldo Spinelli ha presentato un ricorso in Cassazione contro il patteggiamento a tre anni e tre mesi, sostenendo tramite i suoi legali di essere stato vittima di “concussione criptica” da parte dell’ex governatore ligure Giovanni Toti e dell’ex presidente dell’Autorità portuale Paolo Emilio Signorini. È quanto emerge dai documenti depositati dai legali Andrea Vernazza e Alessandro Vaccaro.

Concussione criptica – I difensori di Spinelli descrivono una condotta insidiosa e indiretta, in cui il pubblico ufficiale non agisce in maniera esplicita, ma attraverso un comportamento definito “suadente”, avrebbe fatto intendere che accettare certe proposte avrebbe portato vantaggi, in danno però della pubblica amministrazione.

Dettagli del ricorso – Nel testo si sottolinea che questa modalità, apparentemente amichevole, rappresenterebbe la forma più subdola di abuso di potere, poiché il pubblico ufficiale non si comporta in modo autoritativo, ma sfrutta il proprio ruolo per ottenere indebiti benefici.

Prossimi passi – La Cassazione dovrà ora valutare se il ricorso sia ammissibile. In caso di respingimento, Spinelli dovrà rivolgersi al tribunale di Sorveglianza per richiedere la messa alla prova.

Dichiarazioni dei legali – Gli avvocati di Spinelli evidenziano come questa presunta forma di concussione rappresenti un abuso di potere sofisticato e pericoloso, che richiede un’analisi approfondita per chiarire eventuali responsabilità.

 

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