Imperia, Scajola: “Pronto a vaccinarmi e credo che tutti dovrebbero farlo”

di Antonella Ginocchio

L’invito del sindaco, che traccia anche un bilancio di metà mandato e guarda al futuro: “Il recovery è un’occasione unica per l’Italia: 5 volte il piano Marshall”

Imperia, Scajola: “Pronto a vaccinarmi e credo che tutti dovrebbero farlo”

“Sono pronto a vaccinarmi e credo che tutti dovrebbero farlo”. E’ l’invito del sindaco di Imperia Claudio Scajola che ai microfoni di Telenord aggiunge:  “Ho apprezzato la posizione dell’ordine dei medici, che attaccato quei pochi colleghi che non vogliono sottoporsi al vaccino”. Scajola ribadisce che il Comune metterà a disposizione anche i locali necessari per le vaccinazioni.

Per il sindaco di Imperia questi sono giorni di bilancio di metà mandato. I risultati fin qui ottenuti  o i progetti comunque avviati sono riassunti n una brochure destinata ai cittadini.

“Abbiamo risanato le  finanze”, dice il sindaco, sottolineando che “La cosa più complicata è stata proprio questa. “C’erano molti debiti fuori bilancio ed è stato necessario avviare un piano di risanamento”, dice.  Nel contempo – evidenzia il primo cittadino – non si sono perse di vista le possibilità di  finanziamento, i contributi europei, statali e regionali “Indispensabili per consentire il pieno sviluppo della città”.

Scajola, che riveste anche il ruolo di vicepresidente nazionale  di Anci, evidenzia l’importanza del ruolo del Comune che deve saper “intercettare” con capacità e competenza le diverse possibilità di finanziamento.

Ritornando alle cose fatte per la città, il sindaco ricorda lo sforzo per attuare la differenziata che – precisa – ora sfiora l’ottanta per cento e quello per il porto turistico,  che da dieci anni era bloccato da alterne vicissitudini. Proprio in questi giorni si è formalizzato il passaggio di gestione in house al Comune, attraverso la società go Imperia,  e questo consente anche di completare diversi interventi rimasti incompiuti.

Guardando al futuro del Paese,  Scajola evidenzia l’importanza del recovery “che mette a disposizione una cifra cinque volte più elevata rispetto al piano Marshall del dopoguerra”