Imperia, multata perché in bici durante il covid fuori dai confini del Comune: "Mi ero persa". La Regione non le crede e le intima di pagare

di Redazione

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La donna aveva contestato la sanzione: "Il telefono non prendeva ed ero stanca e senza acqua". Ma gli uffici regionali: "Erano circostanze evitabili"

Imperia, multata perché in bici durante il covid fuori dai confini del Comune: "Mi ero persa". La Regione non le crede e le intima di pagare

La Regione Liguria fa scattare le ordinanze-ingiunzioni di pagamento nei confronti di chi violò le disposizioni per l'emergenza Covid disposte dal presidente della giunta regionale, in base a Dpcm della primavera 2020. A farne le spese anche una donna residente in provincia di Imperia che i vigili urbani di Cervo nel maggio del 2020 avevano fermato ad un posto di blocco mentre proveniva in bicicletta da un altro Comune in compagnia di un altro cicloamatore, contestandole uno spostamento fuorilegge, tutto messo a verbale dalla polizia locale. In particolare è stata richiamata l'ordinanza del presidente della giunta regionale ligure del 26 aprile 2020 che consentiva tra le attività motorie e attività all'aria aperta "la corsa e l'utilizzo della bicicletta dalle 6 alle 22 esclusivamente in modalità individuale, nell'ambito del Comune di residenza".

La donna non aveva pagato in tempo utile per avere riduzioni della sanzione amministrativa pecuniaria a favore della Regione Liguria, ma aveva invece trasmesso una memoria difensiva che è poi arrivata sulla scrivania del Settore Affari, chiedendo un'audizione. "Mi sono persa, avventurandomi su strade sconosciute, perdendo la direzione utile, ero stanca senza acqua e non potevo usare internet perché non c'era segnale - ha spiegato nel giugno scorso nell'audizione istruttoria presso il Settore Affari legislativi di Regione Liguria -. Sono consapevole di aver violato l'ordinanza regionale sugli spostamenti fra più Comuni, ma ero spaventata e la circolazione tra diversi Comuni non è stata voluta". Gli uffici regionali non hanno accolto le argomentazioni difensive perché "le circostanze in cui è avvenuta la circolazione infracomunale non risultano inevitabili".