Imperia, migranti, sette sindaci a Piantedosi: "No al Cpr a Diano Castello, sarebbe bomba a orologeria"
di Redazione
I sette sindaci del Golfo Dianese hanno inviato una lettera al ministro dell'Interno Matteo Piantedosi e al prefetto di Imperia, Valerio Massimo Romeo, per dire "no" alla realizzazione di un centro di permanenza e rimpatrio per migranti irregolari (Cpr) nell'ex caserma Camandone di Diano Castello (Imperia). L'annuncio è stato dato oggi in una conferenza stampa congiunta che si è svolta nel Comune di Diano Marina.
"Si evidenzia, a tal riguardo, innanzitutto la peculiare ubicazione della struttura - si legge nella missiva -. Essa, infatti, si trova all'interno di una zona residenziale di pregio, a pochi passi da rilevanti strutture ricettive e insediamenti commerciali. Posta a poche centinaia di metri dalla costa, la struttura risulta in stretta correlazione con tutto il resto del Golfo Dianese, e con i suoi rinomati lidi marini".
Nella lettera, che sarà recapitata anche ai parlamentari liguri, si fa presente che "il Golfo Dianese è la prima realtà in Liguria (circa un milione di presenze) e il danno economico potrebbe essere enorme anche in termini di prodotto interno lordo regionale".
Il documento è stato sottoscritto dai sindaci Claudio Mucilli (Diano San Pietro), Stefano Damonte (Villa Faraldi), Paolo Sciandino (Diano Arentino), Valerio Urso (San Bartolomeo al Mare), Cristiano Za Garibaldi (Diano Marina), Romano Damonte (Diano Castello) e Lina Cha (Cervo). "E' un'ipotesi che non deve essere considerata, si sta scherzando con il fuoco - ha affermato Za Garibaldi -. Posizionare un Cpr nella caserma Camandone sarebbe come mettere una bomba ad orologeria nel nostro Golfo Dianese, seconda realtà in regione in termini di presenze turistiche".
"Non è solo il no di Diano Castello, che ha la caserma sul proprio territorio, ma abbiamo avuto il sostegno e la forza di tutti gli altri sindaci del Golfo Dianese. Siamo assolutamente contrari a questa ipotesi che è folle" ha concluso il primo cittadino di Diano Castello.
Sul tema dei Cpr interviene anche il gruppo consiliare della Lega nel Comune di Genova: “Immigrazione regolare e immigrazione clandestina non sono la stessa cosa e le due situazioni vanno trattate in modo differente. Il tema dell’immigrazione va anzitutto affrontato dall’Europa, che finora ha dato risposte carenti su cosa sarebbe necessario fare per arrivare a un controllo dei flussi migratori che contribuirebbe ad arginare situazioni di emergenza e tragedie, come quelle a cui assistiamo con le traversate via mare dal Nordafrica verso le nostre coste. Il tema dell’immigrazione clandestina va affrontato a monte, potenziando gli accordi tra gli Stati di partenza e di arrivo, come per esempio in Tunisia, un paese dove c’è una forte crisi economica, per evitare che i flussi migratori clandestini gestiti dalla criminalità, dagli scafisti e dai trafficanti di esseri umani continuino a essere un business".
"Occorre bloccare le partenze - conclude la nota - e iniziare un percorso che porti l’Italia a mettere in atto un’azione politica che permetta di velocizzare i rimpatri, allontanando così dal territorio nazionale eventuali soggetti pericolosi. Per questo la Lega auspica che ci sia un aumento dei Centri per i rimpatri che permettano ai comuni di affrontare l’emergenza e di non lasciare criminali liberi di andare in giro per le nostre strade. A oggi l’unica persona che ha davvero fermato l’immigrazione clandestina è stato Matteo Salvini quando era ministro dell’Interno”.
Per restare sempre aggiornati sulle principali notizie sulla Liguria seguiteci sul canale Telenord, su Whatsapp, su Instagram, su Youtube e su Facebook.
Condividi:
Altre notizie
Sanremo, casinò: jackpot da 80mila euro all’Hold’em poker
21/12/2025
di Redazione
La Spezia: cambia sesso a 13 anni, via libera del tribunale, "Percorso consapevole e tutelato"
21/12/2025
di Redazione
Federlogistica, Matteo Campora nominato coordinatore Ambiente e Sostenibilià
20/12/2025
di Carlotta Nicoletti
