Imperia, incendiano la casa del vicino: arrestati madre e figlio

di Alessandro Bacci

2 min, 37 sec

All'origine del rogo ci sarebbero vecchi dissapori, le indagini hanno permesso ai carabinieri di scoprire i due piromani

Imperia, incendiano la casa del vicino: arrestati madre e figlio

Madre e figlio, di 53 e 21 anni, sono stati arrestati dai carabinieri per l'incendio di un'abitazione situata al terzo e ultimo piano di una palazzina di piazza Giuseppe Verdi a San Bartolomeo al mare (Imperia), nella riviera ligure di ponente. All'origine del rogo ci sarebbero vecchi dissapori tra vicini. I due, lei casalinga, lui disoccupato, erano stati sospettati fin dai primi giorni successivi al rogo, avvenuto il 2 marzo scorso, ma il gip ha disposto la misura cautelare vista la "sussistenza e l'immanenza delle ragioni di rancore e animosità legate ai pessimi rapporti di vicinato".

Proprietaria dell'appartamento bruciato è una famiglia italiana che al momento del rogo non era in casa. I fatti risalgono alla notte del 2 marzo scorso quando, intorno alle 4, le fiamme avvolgono l'appartamento vicino a quello degli arrestati e provocano un'esplosione. Il giovane arrestato rimane ferito. Giunti sul posto, i carabinieri vengono a conoscenza dei dissapori tra le due famiglie e prende così piede l'ipotesi dolosa. Ascoltano la donna arrestata, proprietaria dell'immobile attiguo a quello bruciato, che riferisce di esser appena tornata a casa dopo aver portato il figlio all'ospedale di Albenga perche´ investito dalle fiamme dell'esplosione mentre si trovava in giardino. Gli investigatori annotano con sospetto la presenza in giardino a quell'ora della notte e il fatto che il figlio ferito sia stato portato in un ospedale in provincia di Savona anziché al più vicino ospedale di Imperia. Si scopre inoltre che gli abiti del ferito sono ancora intrisi di liquido infiammabile. Gli investigatori scoprono successivamente che la sera prima del rogo madre e figlio avevano aquistato da un distributore self-service lo stesso tipo di carburante utilizzato per appiccare l'incendio. Le dichiarazioni rese dai due non avevano chiarito le domande degli investigatori e il giovane era stato denunciato. Oggi l'arresto.

Negano le accuse Antonietta Fragnoli, 53 anni e il figlio Riccardo Graziani, 21 anni, di San Bartolomeo al mare arrestati su misura cautelare a firma del gip Paolo Luppi di Imperia per l'incendio avvenuto il 2 marzo scorso in piazza Giuseppe Verdi della abitazione dei vicini, una coppia abitante in Svizzera che utilizzava l'appartamento come casa vacanze per poche settimane l'anno. I due sono accusati di incendio doloso aggravato dai futili motivi e di violazione di domicilio. Secondo il pm Veronica Meglio, titolare delle indagini, sarebbero stati loro ad appiccare il fuoco e diversi sono gli elementi investigativi che sembrano incastrarli: a partire dal fatto che sarebbero stati visti acquistare la benzina, la sera prima, da un distributore. Gli indumenti del figlio intrisi di liquido infiammabile e alcune testimonianze sui contrasti di vicinato sarebbero altre prove a loro carico.

"Negano i propri addebiti - afferma il legale della difesa, avvocato Sandro Lombardi -. Nelle prossime ore prenderò contatti con il figlio per sapere cosa è successo quella sera". Gli investigatori non escludono che madre e figlio possano avere appiccato il fuoco per evitare che la prossima estate i vicini tornassero a San Bartolomeo. Una trentina le testimonianze raccolte dagli investigatori nel corso dell'indagine. Sembra che prima di appiccare l'incendio, sia stata riversata almeno una tanica di benzina nel sottotetto dello stabile. Tanto era il combustibile che si sono verificate due esplosioni.