Il Toti-Day al Teatro Brancaccio: "Torniamo ad essere un grande movimento di popolo"
di Redazione
2 min, 26 sec
"Io contro Berlusconi? Mai, ma a lui e a tutti chiedo di permetterci di lanciare il partito del futuro"
Bagno di folla per Giovanni Toti al Teatro Brancaccio di Roma per la convention 'L'Italia in crescita'. Il governatore ligure, recentemente nominato coordinatore di Forza Italia assieme a Mara Carfagna da Silvio Berlusconi, lancia così la propria sfida per la leadership e il rinnovamento del partito e dell'area moderata. "Sono qui perché credo in un grande processo di rinnovamento del partito - ha detto il senatore Romani - La strada intrapresa da Toti è giusta. Forza Italia deve tornare a essere un'area del 30%, mentre ora siamo al 6% e quindi devono essere stati fatti degli errori. L'obiettivo dell'incontro di oggi è una maggiore condivisione delle decisioni nel partito, una maggiore democrazia interna. Il che non è in contrasto con le decisioni prese da Berlusconi".
"Bisogna dare una scossa - ha detto la deputata di Forza Italia Laura Ravetto - Bisogna ricreare quell'area liberale e moderata e per questo sono venuta ad ascoltare Giovanni Toti. Spero si possa fare da dentro, perché le scissioni non hanno mai portato bene a nessuno. Chi rema contro? Il partito della decrescita felice, come ho sempre detto, quelli che hanno dei ruoli molto sicuri, come di capogruppo, e sono certi di essere rieletti e gli va bene così com'è. I toni aggressivi sono sbagliati, ma è sbagliato anche il torpore di taluni che stanno accucciati sotto l'ombra di Berlusconi sempre ad aspettare, certe volte con un fare un po' parassitario, che Berlusconi li riporti a vita politica. Secondo me Berlusconi va affiancato per ricreare quel grande partito che eravamo. Berlusconi tira la zampata, secondo me, se noi insistiamo per una rivoluzione lo indurremo semplicemente a fare quello che vuole fare, una rivoluzione".
"Siamo qui perché in questi anni c'è stato un declino del nostro mondo senza nessuno che vi ponesse rimedio e nemmeno lo dicesse - ha detto Giovanni Toti - Non abbiamo saputo cogliere i cambiamenti nel Paese intorno a noi, leggere la realtà. Altri hanno intercettato il desiderio di cambiamento, noi abbiamo sicuramente fatto degli errori. Gran parte della nostra classe dirigente o non se n'era accorta o ha fatto finta di niente. Siamo passati in dieci anni dal 40% al 6% e c'è ancora qualcuno che dice 'Beh, poteva andare peggio'. Se siamo qui oggi, significa che ci rendiamo conto che non si può andare avanti così".
"Noi siamo quelli che vogliono dare delle risposte ai cittadini che hanno visto cambiare lo scenario sempre in peggio - ha aggiunto Toti - Ma noi questo cambiamento non lo dobbiamo interpretare come un partito radical chic ma come un grande movimento di popolo. Nel '94, grazie a Berlusconi, è stata costruita una nuova era politica: la seconda repubblica. Quello che io chiedo a tutti, Berlusconi compreso, è di consentirci di creare una terza repubblica, quella che verrà domani. Negli ultimi anni abbiamo smesso di frequentare il popolo e dobbiamo tornare ad essere un grande partito del popolo, non ad indignarci da bordo piscina di un villaggio vacanze della Costa Smeralda".
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