Il Tar accoglie il ricorso dell'Unione Atei sull'obiezione di coscienza
di Redazione
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Il Comune aveva bloccato l'affissione dei manifesti della campagna "Testa o croce?"
Il Tar della Liguria ha accolto il ricorso presentato dall'Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti (Uaar) contro la delibera del Comune di Genova che ha impedito le affissioni della campagna 'Testa o croce? Non affidarti al caso' che mira alla sensibilizzazione dell'opinione pubblica circa la scelta dei propri medici. Lo comunica lo stesso Uaar.
"Tappezzeremo Genova di manifesti - ha detto Adele Orioli, segretaria dell'Uaar - Sarà un'occasione che non ci faremo sfuggire per continuare a difendere i diritti di tutti. La questione dell'obiezione di coscienza del personale medico, al centro della nostra campagna, è di grande importanza e attualità: basti pensare ai numeri relativi all'obiezione di coscienza all'interruzione volontaria di gravidanza che si confermano anche per il 2017 alti a livello nazionale - 68,4% dei ginecologi e 45,6% degli anestesisti - e altissimi in alcune regioni come in Molise dove i ginecologi obiettori sono il 96.4% o in Basilicata dove sono l'88% ma anche a Bolzano dove è obiettore l'85% dei ginecologi e il 63.3% degli anestesisti".
Il Comune di Genova aveva rifiutato le affissioni adducendo come motivazione "una possibile violazione di norme vigenti in riferimento alla protezione della coscienza individuale" e "al rispetto e tutela dovuti a ogni confessione religiosa". Delibera contro la quale l'Uaar il 28 gennaio scorso ha presentato il ricorso in questione
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