Il Padiglione Blu contro il Covid-19
di Paolo Lingua
E’ stato, per fortuna, sobrio e rapido lo show per inaugurare il grande centro di vaccinazioni al Padiglione Blu di Jean Nouvel nell’area della ormai ex Fiera. Sia il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio, sia il commissario per l’emergenza generale Francesco Paolo Figliuolo hanno espresso dichiarazioni essenziali e sono andati al sodo. Esistono, hanno detto, centri simili in Italia e altri ne saranno realizzati nelle città maggiori. Ma per la Liguria è importante averlo rapidamente adattato, dopo che si era dimostrato comodo e strategico per l’applicazione dei tamponi che, però, è una procedura più semplice dell’applicazione dei vaccini. La radiografia del padiglione, diviso in sale d’aspetto, piccoli studi per l’applicazione e aree di relax e controllo dopo l’effettuazione, mostra certamente efficienza, così come lo smistamento degli arrivi nel piazzale della foce e l’impiego di pulmini elettrici. I tempi dovrebbero essere scanditi con empi precisi.
Oggi, per forza di cose, la media di vaccinazioni dovrebbe avvicinarsi ai 2 mila casi al giorno. Si spera di arrivare al raddoppio e magari al top dei 5 mila per la fine di aprile o per i primi di maggio. Va tenuto presente che, come ha spiegato il generale Figliuolo, per toccare, in tutta Italia, il mezzo milione di vaccini al giorno. La Liguria dovrebbe toccare i 13.500. Ecco perché i 5 mila di Genova sono determinanti. Che poi Genova arrivi al traguardo di prima città D’Italia a completare i vaccini, come ha auspicato il sindaco Marco Bucci, forse è un sogno con un pizzico di eccesso, ma è certamente un buon impegno, considerato che nella prima fase del progetto la Liguria non ha brillato anche per mancanza di adeguati rifornimenti. Ma adesso si conta di procedere spediti. E le premesse, con un impegno collettivo (medicina pubblica e privata connesse e alleate), ci sono.
Ieri si è constatato che l’organizzazione per distribuire i passaggi dei cittadini da vaccinare ci sono e non si dovrebbero avere tempi morti o carenze di informazione. Il personale è ben addestrato e dovrebbe dimostrarsi all’altezza delle attese. Come nota un comunicato sindacale non servono “messaggi roboanti” che poi non corrispondono alla realtà operativa (come è in parte avvenuto nei mesi scorsi), ma è importante un piano operativo concreto. E a questo punto tutte le premesse ci sono, sia per la scelta del sito e dei suoi vasti spazi, sia per il coordinamento delle diverse realtà che si sono impegnate al progetto che, per molti aspetti, dovrebbe ribaltare in senso positivo la realtà del capoluogo e dell’intero territorio della Liguria. Nei prossimi giorni dovrebbero arrivare in Italia tre milioni di dosi di vaccino (tra AstraZeneca, Moderna e Pfizer) con dosi da distribuire proporzionatamente in tutte le regioni. Poi, tra aprile e giugno, si annunciano molti milioni di dosi, magari con l’arrivo di nuovi vaccini ancora in via di sperimentazione.
Non è ancora chiaro se la sconfitta della pandemia potrà essere fissata alla fine di luglio, come ha annunciato il vertice della Ue, anche qui, forse , con un eccesso di ottimismo. Andrebbe già bene se l’obiettivo si raggiungesse a settembre, anche perchè, pensando al 2022, non sappiamo ancora se, come avviene per altre forme di malattia infettiva, sarà necessario tornare a vaccinarsi ogni anno per mantenere lo stato di sicurezza tra la popolazione. E’ indubbio che ora i riflettori sono metaforicamente puntati sul Padiglione Blu di Jean Nouvel nella speranza che la Liguria possa compiere un salto di qualità rispetto al passato. Il sistema si presenta come un modello certamente da imitare e da seguire con attenzione. Inoltre, la Liguria, come è noto, è forse la regione italiana che ha la più alta percentuale di popolazione al di sopra dei 65 anni. Vaccinare gli anziani e i fragili non solo significa bloccare i contagi, ma soprattutto frenare i decessi che riguardano ogni giorno, per il 70% e più, proprio i soggetti più anziani. In questo senso, certamente positivo per gli obiettivi prefissati, si può parlare davvero ancora una volta di “modello Genova”, come è avvenuto per la ricostruzione record del ponte Morandi. E’ il sogno pasquale che in questi giorni ci accompagna tutti.
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