Il giuramento del governo Draghi: i 23 ministri davanti al presidente Mattarella

di Marco Innocenti

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Fra loro 8 donne e 15 uomini, 8 tecnici e 15 politici

Ventitre ministri, 8 donne e 15 uomini. E' così composto il neonato governo Draghi, che oggi alle 12 ha giurato davanti al capo dello stato. Nove di essi saranno senza portafoglio, senza cioé uno specifico dicastero alle proprie dipendenze. Otto tecnici e 15 politici: 4 appartengono al Movimento 5 Stelle (Di Maio, Patuanelli, D'Incà e Dadone), 3 a testa fra Pd (con Franceschini, Guerini e lo spezzino Andrea Orlando), Lega (con Giorgetti, Stefani e Garavaglia) e Forza Italia (con Brunetta, Carfagna e Gelmini), uno per Italia Viva con Bonetti e uno a LeU con la conferma di Speranza alla sanità.

Ministri tecnici in molti dicasteri chiave, come Marta Cartabia alla giustizia, Luciana Lamorgese confermata all'Interno, Daniele Franco all'Economia ed Enrico Giovannini alle Infrastrutture e Trasporti. Oltre a loro, Vittorio Colao all'Innovazione Tecnologica, il milanese di nascita ma genovese d'adozione (dopo tanti anni alla guida dell'IIT) Roberto Cingolani al ministero dell'Ambiente e della Transizione ecologica, Patrizio Bianchi all'Istruzione e Cristina Messa all'Università.

L'età media del governo Draghi sarà di 54 anni, più alta rispetto agli ultimi due esecutivi guidati da Conte ed avrà una preponderante rappresentanza lombarda, con ben 8 ministri.

Ieri, dopo il colloquio col presidente Mattarella, come da prassi istituzionale Draghi ha incontrato i presidenti di Senato e Camera Casellati e Fico, per poi recarsi a Palazzo Chigi per un colloquio col presidente del Consiglio uscente Giuseppe Conte. Ultimi due passaggi, poi, mercoledì alle 10 per la fiducia in Senato e giovedì mattina alla Camera.