Il 9% del commercio internazionale passa dal canale di Suez
di Pietro Roth
1 min, 46 sec
Lo dice il nuovo studio SRM-Alexbank sugli effetti del raddoppio
Alexbank e SRM (Centro Studi collegato al Gruppo Intesa Sanpaolo) hanno pubblicato una nuova edizione, aggiornata e rinnovata nei contenuti, dello studio “The Suez Canal after the expansion: Analysis of the traffic, competitiveness indicators, the challenges of the BRI and the role of the Free Zone”.
Il Canale di Suez, raddoppiato nel 2015, continua a rappresentare uno snodo strategico per i traffici marittimi mondiali mercantili; il 9% del commercio internazionale del globo transita per questa grande via di passaggio; oltre 900 milioni di tonnellate di merci all’anno e più di 17.500 navi sono stati gli ultimi record del canale che nel 2019 compirà 150 anni.
Il volume contiene quattro sezioni:
La prima dedicata all’analisi del traffico per tipologia di merci, navi, settori;
La seconda contiene una comparazione degli indicatori internazionali di competitività marittima dei paesi Mena e di come essi sono variati a seguito del raddoppio del Canale;
La terza sezione contiene l’analisi dell’impatto della grande iniziative cinese Belt & Road sui traffici del Mediterraneo in funzione dell’apertura del Canale;
La quarta analizza la struttura della SCZ-Suez Canal Zone mettendo in risalto le principali caratteristiche che rendono la “zona” e il connesso sistema portuale appetibile agli investitori e gli investimenti ad ora realizzati.
“Lo studio offre un aggiornamento del nostro precedente Report ed è stato realizzato in collaborazione con AlexBank, controllata del Gruppo Intesa Sanpaolo in Egitto - spiega Massimo Deandreis, Direttore di SRM - Il lavoro mette in risalto come il raddoppio del Canale stia gradualmente cambiando gli assetti mondiali del trasporto marittimo soprattutto lungo la rotta Est-Ovest; negli ultimi 16 anni il traffico dal Sud Est Asiatico verso il Med è aumentato del 61%, dato che va letto insieme alla crescita del traffico da e verso il Golfo (+200%) dove molto interscambio commerciale ha come destinazione finale la Cina. Suez, inoltre, non è solo una via di passaggio strategica ma rappresenta un modello di sistema portuale che integra aree dedicate alla manifattura industriale ad investimenti in tecnologie. E’ un esempio da cui possiamo mutuare metodologie e strategie anche per le nostre Zone Economiche Speciali e rendere così più competitivo il nostro sistema portuale”.
Per consultare il report clicca qui
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