Guerra dei dazi, a Milano il Forum del Commercio Internazionale: “Crisi globale, ma l’Italia può crescere”
di R.S.
Secondo i dati White Paper 2025 di ARcom, le misure restrittive nel commercio internazionale sono aumentate di 3,5 volte rispetto al periodo pre-Covid
In un contesto globale segnato da crescenti tensioni commerciali, l’Italia prova a trasformare la crisi in opportunità. Si è svolta all’Hotel Excelsior Gallia la terza edizione del Forum del Commercio Internazionale, promosso da ARcom Formazione con il patrocinio di Commissione Europea, SIMEST, AICE e Regione Lombardia.
Tema centrale dell’edizione 2025: “La Guerra dei dazi. Tra crisi e opportunità”, con l’obiettivo di analizzare le nuove sfide del commercio globale e fornire risposte concrete alle imprese italiane.
Secondo i dati presentati nel White Paper 2025 del Centro Studi ARcom, le misure restrittive nel commercio internazionale sono aumentate di 3,5 volte rispetto al periodo pre-Covid. Il dazio medio statunitense ha toccato il 17,9%, un livello mai così alto dal 1934. Per l’Italia, l’impatto economico delle politiche protezionistiche oscilla tra 8,4 e 10,6 miliardi di euro, con un possibile effetto sul PIL pari a -1,4%.
Nonostante ciò, il sistema economico italiano tiene: l’export nazionale continua a crescere e rappresenta oggi un terzo del PIL, mantenendo il Paese al sesto posto tra gli esportatori mondiali, con una performance superiore a quella di Francia e Germania.
«Il mondo cambia rapidamente, non solo per gli equilibri geopolitici ma anche per l’impatto delle nuove tecnologie e dell’intelligenza artificiale», ha dichiarato Sara Armella, presidente della Commissione Dogane e Trade Facilitation di ICC Italia e direttrice scientifica del Forum. «Colmare il vuoto formativo nell’ambito dell’export significa offrire ai giovani opportunità concrete e garantire alle aziende risorse qualificate.»
Durante il Forum, che ha visto la partecipazione degli europarlamentari Carlo Fidanza e Brando Benifei, si è discusso delle strategie europee in tema di commercio internazionale: dagli accordi con Mercosur e India fino alla proposta, avanzata nel Rapporto Letta, di una “quinta libertà europea”, dedicata alla circolazione della conoscenza e dell’innovazione.
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