Gronda, Rixi: "Pronti a dare il via libera all'opera appena saremo al governo dopo le elezioni"
di Edoardo Cozza
"Basterebbe una firma ma non arriva per un motivo che conosciamo: il ministro Giovannini non vuole che questa infrastruttura venga realizzata"
"Sulla Gronda di Genova il governo è stato obiettivamente fermo. Basterebbe una firma per avviare l'opera, senza la necessità di una nuova legge. Non serve. Una firma che Giovannini non ha mai messo per il motivo che conosciamo: trattasi di infrastruttura che l'attuale ministro e il suo predecessore Paola De Micheli non vogliono che si realizzi". Lo scrive in una nota il deputato della Lega Edoardo Rixi, componente della commissione Trasporti e responsabile dipartimento Infrastrutture riferendosi al raddoppio dell'autostrada nel tratto del ponente genovese.
"Si tratta - prosegue Rixi - di un progetto che va adeguato alle norme e non viceversa. Se manca un allegato, basta chiederlo e si ottiene, salvo casi straordinari e urgenti previsti dalle norme europee e costituzionali tipo il ponte di Genova San Giorgio. Lo stesso Giovannini il 5 maggio disse che sul progetto della Gronda era pronto a dare il via libera entro luglio. Siamo alla fine di quel luglio e tutto tace. Il tempo per una firma c'è - sottolinea Rixi - basterebbero 15 minuti del prezioso tempo di Giovannini per cambiare il futuro della Liguria. Sia chiaro che il centrodestra è già pronto a dare il via all'opera appena al governo dopo il 25 settembre. Spiace che ancora una volta si sia voluto perdere tempo prezioso sulla pelle dei liguri".
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