Google punta sull’energia del futuro: accordo con Eni e MIT per la fusione nucleare

di steris

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Si punta sul primo impianto al mondo su scala industriale basato sul principio della fusione magnetica, spesso definito “il sole in bottiglia”

Google punta sull’energia del futuro: accordo con Eni e MIT per la fusione nucleare

Google ha scommesso sulla fusione nucleare come fonte di energia pulita per i prossimi decenni. Il colosso tecnologico ha infatti siglato un’intesa strategica con Commonwealth Fusion Systems (CFS), spin-off del Massachusetts Institute of Technology (MIT), per acquistare 200 megawatt di elettricità che saranno generati a partire dal 2030. La produzione proverrà dalla centrale ARC, in costruzione nella contea di Chesterfield, Virginia, e sarà il primo impianto al mondo su scala industriale basato sul principio della fusione magnetica, spesso definito “il sole in bottiglia” per via del tentativo di replicare i processi che alimentano le stelle.

Dietro al progetto c'è anche Eni, che figura tra gli investitori strategici di CFS, insieme ad altri nomi di peso dell’industria energetica globale. La partecipazione di Google al progetto non si ferma all'acquisto di energia: l’azienda ha infatti aumentato la sua quota all'interno della società, anche se i dettagli finanziari dell’operazione non sono stati resi pubblici.

L’accordo prevede un Power Purchase Agreement (PPA), cioè un contratto a lungo termine che garantisce a Google l’accesso diretto all’energia prodotta, con la possibilità di estendere in futuro la fornitura ad altri impianti di tipo analogo.

Dal 2018, anno della sua fondazione, CFS ha già raccolto oltre 2 miliardi di dollari di finanziamenti, confermandosi come uno degli attori più promettenti nella corsa globale verso la fusione nucleare, una tecnologia che potrebbe rivoluzionare il panorama energetico mondiale rendendolo più sostenibile e meno dipendente dai combustibili fossili.

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