Giappone, scandalo dei motori marini: anche Kawasaki lo ammette

di Carlotta Nicoletti

1 min, 35 sec

Molte le irregolarità nel paese, i costruttori sono nel mirino del governo

Giappone, scandalo dei motori marini: anche Kawasaki lo ammette

In Giappone sta dilagando lo scandalo dei motori marini. Una terza azienda ha dichiarato di aver modificato i risultati dei test su molti dei motori navali prodotti a partire dal 2000.

Kawasaki Heavy Industries si è aggiunta a IHI Power Systems e Hitachi Zosen, mentre Tokyo indaga su tutti i produttori di motori navali del Paese. Ad aprile dell'anno scorso era uscita la notizia che vedeva più di 4.000 motori navali prodotti da IHI Power Systems che avevano falsificato i dati sul risparmio di carburante negli ultimi 20 anni, il governo giapponese ha avviato in seguito un'indagine su tutti i produttori di motori.

Hitachi Zosen è stata costretta a scusarsi con i clienti in tutto il mondo dopo che due delle sue sussidiarie sono state accusate della falsificazione dei dati sul risparmio di carburante per un totale di 1.364 motori navali, in pratica quasi tutte le unità esaminate prodotte dal 1999. Le falsificazioni potrebbero aver avuto un impatto sui calcoli delle emissioni di ossido di azoto.

Anche Kawasaki Heavy Industries si è dichiarata colpevole ammettendo che i risultati dei test sono stati alterati per 673 dei suoi motori diesel a due tempi e per un motore a quattro tempi. I motori in questione erano utilizzati su navi commerciali di medie e grandi dimensioni, tra cui petroliere e portacontainer, tutti prodotti nello stabilimento di Kobe dell’azienda.Durante le ispezioni pre-consegna, i dipendenti falsificavano i dati relativi all’efficienza del carburante per garantire che rispettassero le specifiche richieste e ridurre al minimo le variazioni tra i risultati dei test.

L’azienda ha sottolineato però di non aver confermato alcun caso che sollevi preoccupazioni riguardo la sicurezza dei motori. Kawasaki esaminerà anche i motori fabbricati negli anni ’90 e precedenti per capire se esistano altri test falsi.Intanto il ministero dei Trasporti ha chiesto a 19 produttori di motori navali di condurre indagini interne.