Genova, un giardino intitolato alle vittime dell'alluvione del 4 novembre 2011
di Marco Innocenti
La richiesta è stata presentata dai familiari durante la cerimonia svoltasi a Marassi a nove anni dalla tragedia
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“Lo so che siete in cielo, mi mancate molto”. Comincia così la lettera lasciata da Iris Djara, cuginetta di Janissa e Gioia, le due piccole vittime di 1 e 8 anni che persero la vita nell'alluvione del 4 novembre 2011. Una lettera che ha accompagnato il mazzo di fiori deposto ai piedi della lapide che ricorda il loro tragico destino, accomunato a quello della mamma Shpresa e delle altre tre vittime Serena, Angela ed Evelina.
“Noi siamo una famiglia molto unita – ha detto Andrea Djala, lo zio delle piccole Janissa e Gioia – Cerchiamo di andare avanti. Non ci aspettavamo che si potesse fare questa cerimonia e ringraziamo tutti perché il dolore resta sempre nonostante gli anni passino”
La giustizia, per quelle sei vite spezzate, ha emesso le proprie sentenze definitive ma la città non dimentica. Anzi. Allo studio ci sarebbe la possibilità di intitolare un'area alla memoria di chi perse la vita quel 4 novembre di 9 anni fa, forse un giardino che potrà essere ricavato dalla riqualificazione dell'ex mercato di Corso Sardegna.
“Ci sono delle proposte – ha spiegato il sindaco Marco Bucci – Porteremo queste proposte agli uffici competenti e poi procederemo con un'intitolazione ufficiale”. “E' un desiderio delle famiglie – ha aggiunto il presidente del Municipio Bassa Valbisagno Massimo Ferrante – Vogliamo individuare un luogo che sia significativo”
Intanto, come ogni anno, familiari ed autorità si sono ritrovati davanti alla targa che ricorda quella tragedia, all'incrocio fra Corso de Stefanis e Corso Sardegna, proprio dove l'onda di fango e detriti travolse le vittime. Poche parole, giusto il tempo di deporre un mazzo di fiori ed osservare un minuto di raccoglimento prima di sciogliersi in un lungo applauso.
Ma il modo migliore per ricordare le vittime è senz'altro quello di far sì che tragedie del genere non abbiano a ripetersi.
“Si è fatto molto – ha detto Bucci – per mettere in sicurezza la città dal punto di vista idrogeologico. Lo scolmatore del Fereggiano è pronto, quello del Bisagno quasi. Ma non dobbiamo dimenticare che dobbiamo mettere in sicurezza anche tutti i piccoli rivi: sono interventi di piccola entità dal punto di vista economico ma di grande importanza perché sono proprio i piccoli rivi che portano acqua e quindi sono strategici”.
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