Genova: uccise la sorella, Cassazione conferma condanna a 24 anni e 6 mesi per Scagni
di Stefano Rissetto
Resta l'aggravante della premeditazione, che i difensori ritenevano incompatibile con la seminfermità
La Cassazione ha confermato la condanna a 24 anni e 6 mesi per Alberto Scagni, che il 1 maggio 2022 a Genova Quinto aveva accoltellato a morte con 20 fendenti la sorella Alice, madre di un bimbo di pochi mesi.
La Suprema Corte non ha accolto il ricorso dei legali di Scagni, Alberto Caselli Lapeschi e Mirko Bettoli, che chiedevano l'esclusione dell'aggravante della premeditazione, a loro avviso incompatibile con la seminfermità mentale, condizione minuente già riconosciuta dal consulente tecnico d'ufficio nel corso di incidente probatorio e convalidata come ragione di sconto di pena dalle sentenze di primo e secondo grado.
Intanto la Corte europea dei diritti dell’uomo ha dichiarato ammissibile il ricorso dei genitori di Scagni, redatto dall'avvocato Fabio Anselmo, contro l'archiviazione del fascicolo parallelo di indagine, a carico di due agenti di polizia e di un medico della Asl3, relativo alle presunte richieste di aiuto rimaste senza risposta al 112 e al centro di salute mentale.
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