Genova, trovato morto nella sua abitazione l'ex trafficante di droga Safet Altic
di Redazione
L'uomo, 48enne, era stato coinvolto nell'inchiesta sul calcioscommesse del 2011 e attualmente era in regime di messa alla prova
Un elemento di spicco della criminalità organizzata genovese è improvvisamente deceduto a soli 48 anni. Si tratta di Safet Altic, di origini bosniache, trafficante di droga coinvolto nell'inchiesta sul calcioscommesse del 2011. Altic è stato trovato morto nella sua casa situata in centro città, tra i quartieri di Marassi e San Fruttuoso. L'uomo era a letto e potrebbe essere morto per complicanze legate al covid, dal quale stava guarendo, oppure per problemi cardiocircolatori, in quanto ultimamente lamentava spesso dolori al petto pur non avendo voluto recarsi in ospedale. La salma è stata messa a disposizione dal sostituto procuratore Stefano Puppo, affinchè l'autorità sanitaria possa fare un esame esterno. Ieri sera un amico era andato a trovarlo in casa ma non ricevendo alcuna risposta ha chiamato le forze dell'ordine che hanno sfondato la porta, scoprendo l'inaspettata realtà.
Altic era attualmente in una situazione di messa alla prova, dopo essere stato arrestato tre anni fa, e successivamente condannato, nonostante la difesa dell'avvocato Vaccaro, nel 2020 a sei anni per droga, poi ridotti a quattro in appello. La sua è stata una vita molto cinematografica, e da anni era noto alle forze dell'ordine, non solo genovesi. Tra il 2016 e il 2017 era infatti fuggito in Spagna, dove veniva attivamente ricercato, a seguito dell'emissione di un Mandato di Arresto Europeo figlio di diverse condanne penali. Ritornato a Genova, dopo una maxi inchiesta sul traffico di droga coordinata dal sostituto procuratore Federico Manotti e grazie ad un lungo appostamento della polizia, era stato infine fermato all’uscita di un appartamento di San Fruttuoso.
Avventuroso anche il suo arresto nel 2019, con Altic che dopo aver tentato nuovamente la fuga lanciandosi da un muro alto oltre tre metri, era stato immobilizzato e bloccato dalla squadra mobile di Genova e subito ricoverato nell'ospedale del carcere di Marassi per una ferita molto vistosa alla testa. Quest'ultima era probabilmente figlia di un conflitto a fuoco risalente al periodo iberico. Su Altic pendeva l'accusa di importare la droga dal Marocco via Spagna, per rifornire il mercato genovese spostando consistenti quantitativi di hashish con il contributo di un gruppo organizzato, di cui facevano parte due corrieri intercettati nel 2016 a Genova mentre trasportavano la merce a bordo di due auto. Per gli appassionati di calcio, il nome di Altic era diventato noto nel 2011, durante l'inchiesta della procura di Cremona sul calcioscommesse. Altic, ribattezzato Sergio durante la maxinchiesta, aveva partecipato il 10 maggio del 2011 a una cena al ristorante genovese l'Osteria del Coccio dove c'erano anche Beppe Sculli, all'epoca dei fatti alla Lazio, e Mimmo Criscito, incontro che avveniva prima di una delle partite che poi vennero definite "sospette", Lazio-Genoa 4-2 del 14 maggio 2011. Il nome di Altic è presente nelle carte dell'inchiesta cremonese anche per una presunta tentata estorsione al Campione del Mondo 2006 ed ex giocatore del Genoa, l'attaccante Luca Toni.
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