Genova, tragedia sfiorata nel carcere di Marassi: detenuto aggredisce infermiera con arma rudimentale
di Redazione
La donna salvata dalla polizia penitenziaria. Il sindacato Uilpa: "Violenza dilaga nelle carceri"
Un detenuto in regime di alta sicurezza condannato per reati di associazione mafiosa, traffico di droga e omicidio con fine pena nel 2052 ha aggredito all'interno dell'infermeria del carcere di Genova Marassi l'infermiera di turno tentando di colpirla con un'arma rudimentale. L'aggressione è stata vanificata dall'intervento della polizia penitenziaria che ha bloccato e disarmato il detenuto. Lo comunica il segretario dell'UilPa Fabio Pagani.
"Ormai nelle carceri si assiste a veri e propri episodi di violenza. Quello di Genova peraltro è il secondo carcere del Distretto dopo Torino con circa 700 detenuti presenti e solo 327 operatori di polizia penitenziaria assegnati (di cui molti solo sulla carta). Se a ciò si aggiunge una gestione complessiva sia dei circuiti detentivi che dei sistemi organizzativi, condotta dal Provveditorato regionale, che lascia molto a desiderare, è inevitabile che i livelli di sicurezza siano insufficienti".
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