Genova, telecomunicazioni, Bucci: "Cavi sottomarini e Internet Exchange Center, il futuro passa dalla Liguria"

di Stefano Rissetto

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Intervento del sindaco e candidato governatore al convegno colombiano di Palazzo Ducale

Genova, telecomunicazioni, Bucci: "Cavi sottomarini e Internet Exchange Center, il futuro passa dalla Liguria"

“Il futuro passa dalla rete. Il futuro passerà dalla Liguria. Un punto qualificante del mio programma è lo sviluppo dell'Internet Exchange Center Ge-Dix. Un consorzio di primari operatori del settore ha già visto in Genova le potenzialità per sviluppare questa nuova frontiera, costituendo il Consorzio Ge-Dix. E' uno dei primi risultati concreti dell'arrivo a Genova dei cavi sottomarini Blue Med, e va implementata perché questa è la principale autostrada d'Europa per i dati”. Così Marco Bucci, sindaco di Genova e candidato alla presidenza della Regione, nel corso della cinquantesima edizione del Convegno Internazionale delle Comunicazioni "Colombiano", dedicato quest'anno al tema "Cavi sottomarini e nuove connessioni globali: il ruolo strategico del Mediterraneo" e ospitato nel Salone del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale.

Il tema affrontato quest'anno si concentra sulla dimensione ''marina'' delle comunicazioni: l'utilizzo dei cavi sottomarini, che hanno rivoluzionato le connessioni globali rendendole più rapide e immediate. Occhio di riguardo ai nuovi progetti di posa dei cavi in atto a Genova, che stanno trasformando la città in un punto nevralgico per le telecomunicazioni globali. Genova, grazie alla sua posizione strategica, è destinata a diventare un hub digitale di primaria importanza, facilitando lo scambio di dati tra Europa, Africa e Asia e contribuendo in modo significativo all'evoluzione delle comunicazioni globali.

“Dalla Liguria, grazie all'Exchange Center, saranno gestiti e potenziati direttamente lo scambio del traffico, che non sarà più instradato attraverso reti di terzi – aggiunge Marco Bucci - Questo significa in sostanza trasmettere i dati più rapidamente e in maniera più efficiente, ridurre il ritardo e di conseguenza migliorando le prestazione delle applicazioni web, le videochiamate e altri servizi, oltre che abbassare i costi evitando di pagare tariffe di transito ad altri fornitori di rete. Questo non è futuro immaginato, è un presente del quale a Genova abbiamo già gettato le basi e che, grazie all'implementazione che intendiamo dargli, trasformerà il nostro territorio in un crocevia internazionale in grado di garantire sviluppo e occupazione”.

Lo sviluppo economico passa anche attraverso incentivi e sostegni per le aziende che si insediano nella nostra regione. “Nel nostro programma – sottolinea il candidato presidente - sono previste una serie di misure: dalla reintroduzione dell'esenzione Irap per chi viene a investire a un fondo per l'imprenditoria femminile arrivando al pieno utilizzo dei 400 milioni nel sostegno del tessuto imprenditoriale tramite le iniziative e i bandi previsti dalla programmazione europea. La Fabbrica delle Idee per la Blue Economy, l'Energy Valley Made in Liguria, il supporto economico ai distretti del mare sono tutti obiettivi che realizzerò nel corso del mio mandato”.

“Ieri ho assicurato, e lo ribadisco con forza e volentieri, che da Governatore chiederò che la Liguria possa trattenere buona parte della fiscalità drenata dai porti – conclude Marco Bucci - Quei soldi ci garantiranno le risorse necessarie per finanziare il pieno sviluppo e ogni infrastruttura. Devo notare con dispiacere, ma ne ero certo, che il mio avversario si è ben guardato dal fare altrettanto. Almeno è stato onesto, essendosi sempre apertamente battuto contro ogni forma di maggiore autonomia fiscale. Sul programma della sinistra leggo solo parole, ma mai una ricetta per lo sviluppo economico. Libri dei sogni, ma nulla di concreto. Leggo di simbiosi, di coordinazione, di regia, di promozione, ma le uniche cose citate sono realtà già esistenti che sono costretti a dire di voler sostenere. Basti pensare che quando gli si chiede che infrastrutture vogliono, non sapendo che dire e non conoscendo la realtà ligure, rispondono ‘la banda larga’. Noi siamo già al Blue Med, e non ci basta”.