Genova, teatro Carlo Felice: in arrivo 23 milioni di euro

di Federico Amodeo

Il sindaco Bucci: "Verrà ridotto il debito e ricostruita la macchina scenica"

Nuova linfa per il Tetro Carlo Felice di Genova: assegnati alla Fondazione 23 milioni e 161 mila euro, stanziamento proveniente dal decreto del ministero della Cultura e da quello dell'Economia e delle Finanze dell'allora Governo Draghi, ministri Fanceschini e Franco, che serviranno a incrementare il fondo di dotazione delle fondazioni lirico-sinfoniche.

Un risultato importante per il teatro genovese che premia il percorso di risanamento economico-finanziario intrapreso negli ultimi anni, associato a una significativa crescita della produzione artistica.

18 milioni per il 2022 e 5 per l'anno prossimo il contributo ministeriale contenuto all'interno di un provvedimento che stanzia complessivamente 150 milioni. Più del Carlo Felice hanno ottenuto solo il Maggio Fiorentino (35 mln) e il San Carlo di Napoli (25 mln). A illustrare il provvedimento sono stati il sovrintendente Claudio Orazi, il sindaco e presidente della Fondazione lirica Marco Bucci e il governatore e assessore regionale alla Cultura Giovanni Toti.

"Il risultato ottenuto dal Carlo Felice - ha detto Bucci - non può che renderci orgogliosi. Nonostante la pandemia il teatro ha saputo offrire in questi mesi spettacoli di alto livello. I nuovi fondi consentiranno al Teatro di consolidarsi come una delle eccellenze culturali a livello nazionale. Investiremo 11 milioni per rinnovare la macchina scenica che da anni richiede un intervento completo".

Il sovrintendente Orazi ha ricostruito le fasi che hanno portato al provvedimento. Nella primavera del 2020 viene chiesto al ministero di ripatrimonializzare le Fondazioni o sospendere il pagamento delle rate determinate dalla legge Bray: "A distanza di anni possiamo dire che la Legge che nell'istituire le Fondazioni così come sono oggi pensando a una presenza sensibile dei privati che non c'è mai stata, ha fallito. E questo Teatro come altri è nato senza un patrimonio tangibile se si considera che il Carlo Felice è di proprietà comunale".

Il nuovo contributo potrà servire per avviare investimenti: "Faccio un esempio - ha aggiunto Orazi - Il Carlo Felice si appoggia a un magazzino esterno in affitto per custodire le scene. Poter acquistarne uno da mettere a patrimonio potrà servire per risparmiare nei prossimi anni 120 mila euro di affitto".

Il preconsuntivo del 2022 prevede un utile di circa 2 milioni, dei quali 1,7 da restituire al ministero e all'Agenzia delle Entrate come quota della legge Bray. Nel 2017 i debiti del Carlo felice ammontavano a 38, 39 milioni, ora sono scesi a circa 28. Un percorso virtuoso a cui hanno contribuito in maniera sostanziale gli Enti locali, aumentando sensibilmente i loro contributi: il Comune è passato dai 2,7 milioni del 2019 agli attuali 4,5; e la Regione erogava 1,250 milioni nel 2019, è salita a 2,3 nel 2021 e prevede 3 milioni per il periodo 2022-2024. "In una fase storica in cui i cittadini hanno voglia di tornare a vivere - ha detto Toti - e con un calendario di altissimo livello è giusto sostenere l'arte in tutte le sue forme perché la cultura è un volano fondamentale per il nostro territorio e questi fondi permetteranno il definitivo rilancio artistico del teatro"