Genova, Skymetro, il comitato per il "No": "Progetto superficiale, improvvisato e perfino con frasi copiate"
di Redazione
Il suggerimento alternativo è quello del tram di superficie, che avrebbe minore impatto generale
La presentazione preliminare del progetto di tram sopraelevato per la Valbisagno, uno dei punti qualificanti dell'amministrazione comunale, provoca la controffensiva del comitato “Opposizione Skymetro – ValBisagno Sostenibile”.
"Uscito il progetto di fattibilità dello Skymetro - sostiene il comitato in una nota - continuiamo a vedere un percorso progettuale fatto con superficialità, è possibile che da un percorso così esca un progetto efficace? Nel progetto ci sono tante novità che lo rendono più impattante e anche intere frasi … magicamente uguali… ad altri progetti di altre città".
"Da alcuni giorni - spiega il comitato - il progetto di fattibilità dello Skymetro è disponibile. E, ovviamente, lo stiamo analizzando. Sono uscite descrizioni, notizie, e la volontà del Comune sarebbe di dare l’impressione che sia un progetto che risolve tutti i dubbi. Purtroppo, a nostro avviso, quello che si vede è ancora peggiore di quello che avevano prospettato. Ci sono alcuni spunti che, da subito, si rivelano evidenti. Che la progettazione, il percorso progettuale, dello Skymetro, fosse un pasticcio lo avevamo non solo intuito ma dimostrato in più passaggi. E ce ne sono tanti. Ne ricordiamo solo alcuni: i rendering diffusi con lo Skymetro che passava al posto degli alberi in Corso Galliera, rivelatosi falso; le due paginette presentate al Ministero tutte apparentemente sbagliate o che, addirittura, dimostravano la enormi difficoltà e danni del progetto; i ritardi da febbraio ad oggi di presentazione del progetto di fattibilità; numeri diffusi ma incomprensibili per noi come 60.000 persone che dovrebbero utilizzare lo Skymetro ogni giorno (e la popolazione della Media Valbisagno è di 58.000 persone; il tragitto annunciato diverso più e più volte".
Quindi, il giallo delle frasi che sarebbero uguali a quelle di un altro progetto. Nel documento dello Skymetro si legge: “L’intervento acquisirà ancor più valore se contestualizzato nella vera e propria sfida della città di Genova: la ricerca di una identità più ecologica, più economica, più sociale. Un obiettivo ambizioso, verso uno sviluppo urbano sostenibile e verde, che possa saldare un nuovo patto tra uomo e natura, recuperando i propri ecosistemi e i valori del territorio, proteggendo, connettendo, riqualificando". In un documento parallelo, relativo a Taranto, per i no-Skymetro si legge: "Il Progetto acquisisce valore se contestualizzato nella vera propria sfida per la città di Taranto: la ricerca di una nuova identità per il suo paesaggio industriale, che coniughi ambiente e sviluppo, che sia più ecologica, più economica, più sociale. Un obiettivo ambizioso, verso uno sviluppo urbano sostenibile e verde, che possa sancire un nuovo patto tra uomo e natura, recuperando i propri sistemi degradati ed i valori del territorio, proteggendo, connettendo, riqualificando".
"Un’altra novità, uscita dai regali prenatalizi by Skymetro, è che la larghezza dello Skymetro aumenta e diventa 16 metri nelle stazioni e 9 metri negli altri pezzi di struttura, poiché, a differenza di quanto annunciato innumerevoli volte, sarà tutto a doppio binario. Questo porta la struttura ad essere più grossa ed impattante. Inoltre non è alto 7 metri, come sembrava, ma i marciapiedi delle stazioni saranno a 9,80 metri di altezza, con la copertura la struttura arriverà a 13 metri. Questo allargamento provocherà una bruttura e un impatto estetico maggiore e, per conseguenza, anche un suo avvicinamento alle case, dovuto anche al fatto che i piloni saranno completamente sui marciapiedi. La distanza dai palazzi sarà, per legge minimo, a 10 metri. Gli appartamenti coinvolti si troveranno, quindi, a 10 metri un treno, ad altezza di 9 metri, più il corpo del treno e coperture. Appartamenti che, supponiamo, non aumenteranno il loro valore, non aumenteranno la vivibilità, non aumenteranno il silenzio, non aumenteranno la propria luce. Le strade interessate da questo sono quelle di fronte a Borgo Incrociati/via Canevari, Via Moresco, Corso Galileo Galilei, Piazza Romagnosi, via Jean Monnet, via Rino Mandoli, Lungobisagno Istria, Piazzale Parenzo".
Secondo i contestatori del progetto, "Lo Skymetro diminuisce le corsie stradali, nel Municipio Bassa ValBisagno ci sarà solo una fermata e non sarà di fronte a Piazzale Marassi, come previsto prima, ma la prima e unica fermata in bassa Val Bisagno sarà in Piazza Romagnosi con impatti significativi sulla zona della Piazza e su tutta via Canevari. Agli utenti serviranno dai 10 ai 15 minuti per raggiungere le stazioni, a distanza di 1 km l'una dall'altra". Gli oppositori insistono poi con la prima parte della linea sopraelevata: "Se esiste una immagine esemplificativa della confusione, dei contorcimenti, dei cambi progettuali da dribbling calcistico che la progettazione dello Skymetro porta con sé è quella della prima tratta, da Stazione Brignole a via Canevari. Ci sarebbe da ridere se non ci preoccupasse. In questo pezzo lo Skymetro si porta accanto alla scuola Istituto Comprensivo Terralba, indugia un pochino con una curva, poi si proietta con un enorme ponte in Via Canevari, sorvolando il fiume, impattando su via Canevari, disturbando la scuola e poi fa una ultima curva per immettersi in Via Moresco, prima, poi, di ricambiare lato più in su".
Insomma, lo Skymetro non convince il Comitato: "Questi sono solo le prime macro osservazioni ma tutto il progetto sembra pensato in periodi passati, quelli in cui la tecnologia potente ed invasiva era sinonimo di progresso. Oggi, con tutte le conoscenze maturate e sperimentate, le soluzioni per migliorare il traffico, sposando efficacia a sostenibilità sociale, ambientale, economica esistono. Il Tram è in decine di città italiane con progetti in atto, o conclusi, in centri storici stretti e apparentemente angusti come Firenze e Bologna. Il Tram non è una soluzione di ripiego. Ma sarebbe un modo di rendere Genova un modello, vero, e di iniziare a rendere la città vivibile e a misura di persona. Lo Skymetro accumulerebbe tonnellate di cemento e metallo con una struttura che richiede manutenzioni enormi e che potenzia, di fatto, l’attuale incentivo allo spostamento in auto".
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