Genova ricorda il naufragio della London Valour. Il figlio dell'armatore della nave: "Siete persone coraggiose"
di Redazione
Nicholas Mavroleon, il cui padre era armatore della nave mercantile, ha donato alla Capitaneria di Porto una cornice con tutti gli articoli di giornale che riportavano la tragedia
"Siete persone coraggiose e vi ricorderemo sempre". Con queste parole Nicholas Mavroleon, figlio dell'armatore della London Valour, ha voluto ringraziare Genova e i genovesi che si prodigarono nelle operazioni per salvare i membri dell' equipaggio della nave, affondata il 9 aprile del 1970 a causa di una tempesta.
Mavroleon, nel corso di una cerimonia che si è tenuta a Palazzo Ducale, ha voluto donare alla Capitaneria di Porto una cornice nella quale il padre aveva conservato gli articoli che raccontavano la tragedia e l'eroismo dei soccorritori. Un momento di ricordo al quale hanno preso parte alcuni dei protagonisti, i vertici della Guardia Costiera, le autorità, ma anche tanti giovani dell'Accademia della Marina Mercantile. "Era necessario ricordare - ha spiegato l'ammiraglio Sergio Liardo, comandante della Capitaneria di Porto di Genova - ma per la pandemia non abbiamo potuto farlo in occasione del cinquantesimo. È stata un'operazione particolare perché oltre a tutte le componenti messe in campo da Capitaneria di Porto e Vigili del Fuoco, i servizi tecnici nautici con le pilotine, ci fu anche la partecipazione della cittadinanza non solo dal punto di vista emotivo ma anche pratico, con tanti civili che prestarono la loro opera".
Un ricordo, quello del naufragio, con la nave in balia delle onde davanti alla città, che ha segnato la vita di moltissimo genovesi. "Mi ricordo che mio padre mi aveva portato in Corso Aurelio Saffi, avevo 11 anni - ha ricordato il sindaco Marco Bucci -. Fu una giornata triste anche se con molti atti eroici, ma è bello che Genova ricordi sempre. Il mare vince sempre e per questo è importante che Genova abbia tutte le infrastrutture per difendersi dal mare".
Tra le testimonianze quella dell'ammiraglio Giuseppe Telmon, medaglia d'oro al valore della Marina, che era a capo della motovedetta che per prima intervenne sul naufragio. "Io ho un bruttissimo ricordo - ha spiegato - e ne parlo malvolentieri per le persone che non siamo riusciti a salvare che mi fanno stare male. Ero di guardia quel giorni, ero il comandante della motovedetta e bisognava partire, per forza"
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