Genova, portuali Calp e Usb: "No a passaggio in porto materiali per armi Israele"
di R.C.
"Non è più solo una questione di materiali a uso duale ma di traffici che vanno considerati come complicità in crimini di guerra"
Presidio questa mattina davanti a Palazzo Tursi, organizzato dai portuali del CALP (Collettivo Autonomo Lavoratori Portuali) e dal sindacato USB. Al centro della protesta, la richiesta di una presa di posizione netta da parte dell’amministrazione cittadina contro il transito nel porto di materiali destinati, secondo i manifestanti, alla produzione militare israeliana.
Alcune decine di persone si sono radunate sotto le bandiere della Palestina e del sindacato, chiedendo di incontrare un rappresentante della Giunta comunale. “Non è più solo una questione di materiali a uso duale – hanno dichiarato – ma di traffici che, alla luce di quanto sta accadendo a Gaza e in Palestina, vanno considerati come complicità in crimini di guerra”.
Secondo quanto riferito dai portuali, sarebbero in arrivo nel porto di Genova container provenienti dal Pireo, contenenti acciaio e altri materiali destinati, a loro dire, all’industria bellica israeliana. “Ogni settimana – spiegano – passano e vengono imbarcate centinaia di merci dirette in Israele. È ora che anche Genova, come altri porti e città europee, prenda una posizione chiara”.
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