Genova, Ponte Morandi. "Castellucci non sapeva, il difetto scoperto dopo la perizia"

di Redazione

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Per i suoi avvocati, l'ad di Autostrade avrebbe scoperto i problemi di esecuzione dopo l'incidente probatorio. "Bisogna chiedersi chi poteva e doveva saperlo"

Genova, Ponte Morandi. "Castellucci non sapeva, il difetto scoperto dopo la perizia"

L'ex amministratore delegato di Autostrade e Atlantia Giovanni Castellucci "non sapeva dei problemi di esecuzione del progetto originario" del ponte Morandi ma lo ha "scoperto dopo il secondo incidente probatorio". E' quanto sostenuto dagli avvocati Guido Carlo Alleva e Giovanni Paolo Accinni, legali dell'ingegnere Castellucci.

Oggi sono iniziate le discussioni delle difese dei 59 imputati, oltre le due società, nel corso dell'udienza preliminare per il crollo dell'infrastruttura autostradale (14 agosto 2018, 43 vittime). "La domanda da porsi è se il difetto costruttivo riscontrato all'interno del reperto 132 - spiega l'avvocato Accinni - che è quello che ha fatto crollare il ponte perché gli altri stralli hanno tenuto, fosse prevedibile e se prevedibile da chi. L'accusa ha invece proposto una semplificazione che è quella della indifferenziata mancanza di manutenzione e quindi corrosione di tutti gli stralli dimenticando che gli altri stralli invece hanno tenuto".

"Noi quello che abbiano chiesto - conclude - è di potere provare la nostra innocenza in un processo che sia veramente tale e cioè che sia equo cosa che riteniamo finora non essere stata possibile. Questo è invece un processo che si basa solo su suggestioni e non su fatti e su prove"

Per i legali delle difese ci sarebbe stata una limitazione al diritto di difesa: i file contenuti nel mega software potevano essere esaminati solo con l'intervento di un tecnico informatico, con costi troppo elevati, e quindi è come se non fosse stato possibile visualizzare tutto il fascicolo di indagini.