“Genova Ore 11:36”, il docufilm su Ponte Morandi al Festival di Venezia

di Claudio Cabona

3 min, 17 sec

Sarà proiettato gratuitamente in anteprima nazionale sabato 14 settembre al Teatro della Gioventù

“Genova Ore 11:36”, il docufilm su Ponte Morandi al Festival di Venezia

“Genova Ore 11:36”, un non fiction film che documenta il crollo di Ponte Morandi con le testimonianze di chi lo ha vissuto o subito, in modo diretto o indiretto, comunque indelebile: un lungometraggio in cui si alternano le voci dei testimoni oculari, dei parenti delle vittime, dei feriti, scritto da Giorgio Nerone e Fabrizia Midulla con Emilio Fabio Torsello con la regia di Emiliano Bechi Gabrielli, per la casa di produzione 42° parallelo in collaborazione con RaiCinema. Oggi il trailer è stato presentato al Festival di Venezia, nello spazio di Regione Veneto, alla presenza degli autori, dell'assessore alla Cultura di Regione Liguria Ilaria Cavo, del vicesindaco di Genova Stefano Balleari e della presidente di Liguria Film commission Cristina Bolla.

Dopo l'anticipo di oggi a Venezia, nell’ambito della settimana del Cinema, il lungometraggio sarà proiettato gratuitamente, in anteprima nazionale sabato 14 settembre alle 21 al Teatro della Gioventù di Genova e poi trasmesso domenica 15 settembre in prima serata su Rai 3. Il trailer mostra i personaggi del film: Gianluca Ardini, Federico Cerne, Rita Giancristofaro sopravvissuti al crollo; Lara Spezie e Emmanuel Hena che hanno perso rispettivamente il marito e il fratello e Alejandro Cordova, tra i primi soccorritori a intervenire.

"Lo scorso anno il Festival di Venezia ci aveva accolto e aveva fatto sfilare le maglie di Genova nel cuore sul red carpet. Era doveroso essere qui, a un anno di istanza, alla presentazione delle prime immagini in anteprima del film su ponte Morandi  - ha detto l’assessore Cavo - Sono immagini ad effetto, storie vere, testimonianze di chi, colpito da questa tragedia, cerca un senso. Destino e responsabilità, dolore e speranza si intrecciano ai suoni, alle immagini e alle emozioni. Nel trailer l'immagine che ricorre di più è quella del camion della basko: perché ci siamo sentiti e ci sentiamo tutti camion della basko a guardare i video e ad ascoltare queste storie. La prima visione, per i genovesi, per i liguri sarà sabato 14 settembre alle 21. Sono certa che saremo in tanti a raccoglierci intorno ai protagonisti che saranno presenti al teatro della gioventù."

“Abbiamo fatto il possibile, dopo il crollo del ponte per fare in modo che la Casa di produzione potesse girare le immagini – spiega Cristina Bolla, presidente della Film Commission Liguria – Abbiamo fatto accoglienza, ci siamo occupati di logistica per continuare a promuovere la Liguria come sede di progetti audiovisivi di qualità. Questo ha consentito di realizzare un progetto di ampio respiro e molto complesso che verrà trasmesso gratuitamente al Teatro della Gioventù e proiettato in prima serata sulla Rai e a ottobre anche su Netflix. La nostra iniziativa di promozione, attraverso Festival come quello di Roma, di Berlino, di Londra, di Cannes e anche di Finale Ligure, ci ha inoltre permesso di non perdere le produzioni già programmate e dare così una risposta molto forte come territorio che ha saputo rimboccarsi le maniche e continuare a ospitare produzioni per valorizzare la nostra bellissima terra”.

“È con grande commozione che ho partecipato alla presentazione del trailer ‘GENOVA ORE 11:36’, per ricordare la tragedia che ha colpito la nostra città quel 14 agosto che ha segnato per sempre le nostre vite - ha aggiunto il vicensindaco di Genova Stefano Balleari - Ringrazio vivamente gli autori per la sensibilità con cui hanno affrontato l’argomento, la casa di produzione 42° parallelo, per aver contribuito alla realizzazione di questo “non fiction film” con grande professionalità e la Regione VENETO, in particolare l’assessore Cristiano Corazzari, per avere ospitato il Comune di Genova alla presentazione del trailer durante la settimana dedicata al Festival di Venezia. Sono certo che il messaggio di dolore che si trasforma in un messaggio di speranza possa essere utilmente recepito”.

"Non ci siamo chiesti di chi è la colpa ma qual è il senso - hanno spiegato alla presentazione gli autori Giorgio Nerone e Fabrizia Midulla - Nonostante non sia un'inchiesta, alla fine di questo viaggio nel dolore emerge una grande sete di giustizia ma anche di speranza: nell'essere umano e nella sua capacità di resilienza”.