Genova, omicidio via Polleri. Il killer confessa: "Ero geloso, Di Palo vendeva la droga alla donna che frequentavo"
di Edoardo Cozza
Filippo Giribaldi, camallo che ha ucciso con un colpo di pistola l'ex militante di Casapound, ha raccontato il movente che lo ha spinto al delitto
Ha confessato nella notte Filippo Giribaldi, il camallo che ieri pomeriggio ha ucciso con un colpo di pistola Manuel Di Palo, 38 anni, ex militante di CasaPound Liguria.
"Ero geloso - ha detto durante l'interrogatorio davanti alla pm Eugenia Menichetti - frequentavo una donna che da qualche settimana frequentava anche Di Palo. Era stata lei a dirmi che voleva liberarsi di lui e del suo amico. Loro la vedevano e le davano la droga". In casa della donna, dove è partita la lite, poi culminata in via Polleri, gli investigatori della squadra mobile hanno trovato un chilo di cannabis. Giribaldi, difeso dall'avvocato Paolo Scovazzi, dovrà essere interrogato anche dal gip per la convalida che però non è stata ancora fissata.
AGGIORNAMENTO ORE 15:
La procura di Genova ha disposto accertamenti sulla pistola beretta calibro 22 usata da Giribaldi per uccidere Di Palo. L'arma non ha la matricola abrasa ma sarebbe illeggibile.
Giribaldi ha spiegato di averla trovata un anno fa nel parco del Peralto e che la portava con sè per andare a comprare la droga, visto che in passato era stato rapinato.
Ieri pomeriggio Giribaldi si è presentato a casa della sua amica, dove c'era anche la vittima, con un suo amico. Quest'ultimo è sceso in strada e ha litigato con il portuale, il quale ha sparato un colpo contro il muro. Il ragazzo è tornato in casa e a quel punto è sceso Di Palo che ha iniziato prima a litigare con il "rivale" e poi lo ha inseguito per strada fino a quando Giribaldi si è girato e gli ha sparato.
Sono quattro in totale i colpi che sarebbero stati esplosi nel corso della lite, uno solo quello che ha raggiunto la vittima. Arrivato sotto casa il portuale ha incontrato un amico di Di Palo: hanno discusso, Giribaldi ha sparato un colpo contro il muro, una sorta di avvertimento per dire a quei due di andarsene. L'amico invece è risalito ad avvertire il 37enne che a sua volta è sceso. Giribaldi ha fatto per andare via, ma Di Palo lo avrebbe seguito urlandogli contro e insultandolo, a quel punto gli altri spari, almeno due di cui uno solo ha colpito il 37enne, che è morto quasi sul colpo.
Giribaldi, nel corso dell'interrogatorio, ha spiegato di essere "dispiaciuto per avere ammazzato una persona e per essersi rovinato la vita". Secondo il portuale sarebbe stata la stessa donna a chiedergli aiuto per liberarsi di Di Palo e del suo amico e lui si è presentato ieri pomeriggio sotto casa della sua amica
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