Genova, omicidio in via Polleri: la vittima era un ex militante di Casapound. Rimane la pista della droga

di Redazione

L'autore della sparatoria ha poi cercato di rifugiarsi in chiesa ma è stato arrestato dagli agenti delle volanti

AGGIORNAMENTO ORE 23

Come riportato da Il Secolo Xix, l'uomo ucciso, Manuel Di Palo, 37 anni, era un ex militante di Casapound che nel 2020 era stato condannato assieme ad altre due persone a 8 mesi con la condizionale per un'aggressione con accoltellamento, avvenuta nel 2018, ad un antifascista che stava affiggendo alcuni manifesti poco distante dalla sede genovese di Casapound. Come verificato da Telenord attraverso le fonti della Questura di Genova, la vittima non frequentava da tempo l'ambiente di Casapound.

L'omicida, fermato in poco tempo dalla polizia di Stato, si chiama Filippo Giribaldi.

(in aggiornamento)

Un ragazzo di circa 37 anni è stato ucciso a colpi di pistola nel tardo pomeriggio in Via Polleri nel quartiere del Carmine nel centro di Genova, al termine di una lite.

Sul posto è intervenuto il personale medico del 118 che ha provato a rianimarlo senza però riuscirci.

L'autore della sparatoria ha cercato di scappare ma è stato arrestato dalla Polizia. L'arma del delitto è stata individuata sotto un'auto parcheggiata poco distante dal luogo dell'omicidio.

Il fatto sarebbe avvenuto poco dopo le ore 18: gli agenti della polizia avrebbero ritrovato l'arma del delitto nascosta sotto una macchina in piazza Bandiera.

"Chiama la polizia, ho ucciso un uomo, ho ucciso un uomo", sono le parole che l'autore dell'omicidio di un 25enne avvenuto questo pomeriggio in via Polleri a Genova ha detto al sacrestano della Chiesa della Santissima Annunziata del Vastato subito dopo essere entrato nella basilica di corsa ed essersi seduto su alcuni gradini. Il sacrestano, Jean Pascal Colì, ha così chiamato subito le forze dell'ordine che hanno arrestato l'uomo che "indossava dei guanti da lavoro", come ha spiegato. Via Polleri è al momento chiusa al traffico dalla polizia locale e sul luogo del delitto, dove è ancora presente il corpo del ragazzo ucciso coperto da un telo bianco, è arrivato il magistrato di turno Eugenia Menichetti.

AGGIORNAMENTO ORE 20.50

Dalle prime ricostruzioni, il movente potrebbe essere legato a questioni di droga e a un presunto debito tra i due. 

La vicenda sarebbe iniziata con urla e liti in salita San Bartolomeo, per poi proseguire fino in via Polleri. Il colpo è stato sparato proprio in quella strada, prima che l'omicida, fuggendo, lasciasse la pistola sotto una macchina in piazza Bandiera prima di raggiungere la chiesa dell'Annunziata, dove poi è stato arrestato.

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