Genova, nuova vittima in carcere: detenuto trovato impiccato nella sua cella a Marassi

di Simone Galdi

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Sale a 22 il numero dei suicidi dall’inizio dell’anno, un triste conteggio che non si arresta

Genova, nuova vittima in carcere: detenuto trovato impiccato nella sua cella a Marassi

Un detenuto di 70 anni si è tolto la vita impiccandosi nella sua cella nel carcere di Genova Marassi. Il decesso è avvenuto nella mattinata di oggi, poco prima delle 11.30. Inutili i tentativi di soccorso da parte della Polizia penitenziaria e del personale sanitario. L’uomo, di nazionalità italiana, era recluso per reati contro il patrimonio e avrebbe terminato la pena nel 2033. Con questo caso, il numero dei suicidi in carcere dall’inizio dell’anno sale a 22, ai quali si aggiunge anche un operatore penitenziario.  

L'annuncio e le cifre – La notizia è stata diffusa dal Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria, Gennarino De Fazio, che ha commentato: “Ancora una volta ci troviamo di fronte a una tragedia annunciata. Il carcere di Marassi, come molti altri in Italia, soffre un grave sovrappopolamento detentivo e una cronica carenza di personale. Attualmente ci sono 670 detenuti a fronte di una capienza regolamentare di 534 posti, mentre gli agenti di Polizia penitenziaria in servizio sono 330, a fronte di un fabbisogno minimo di 551 unità”.  

Una situazione insostenibile – Il problema del sovraffollamento delle strutture penitenziarie italiane continua a destare preoccupazione. Secondo i dati diffusi dalla UILPA Polizia Penitenziaria, il sistema carcerario nazionale conta circa 16mila detenuti in più rispetto alla capienza regolamentare. A questo si aggiunge la carenza di circa 18mila agenti di Polizia penitenziaria, una condizione che rende sempre più difficile garantire la sicurezza e il rispetto della dignità dei detenuti.  

Misure insufficienti – De Fazio critica le misure adottate dal governo, giudicate insufficienti a fronte della gravità della situazione. “La mozione approvata dalla maggioranza alla Camera appare come un intervento di facciata, mentre le vere necessità del sistema carcerario restano inascoltate”, ha dichiarato. Anche i nuovi padiglioni annunciati dal Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, secondo il sindacalista, non sarebbero risolutivi: “Ammesso che si riescano a costruire e rendere operativi, resterebbero comunque una soluzione parziale, visto che il numero di detenuti continua a crescere di circa 300 unità al mese”.  

Interventi urgenti – La UILPA Polizia Penitenziaria chiede un immediato intervento strutturale per migliorare le condizioni all’interno delle carceri. Tra le priorità indicate ci sono la riduzione della densità detentiva, il potenziamento degli organici della Polizia penitenziaria, il miglioramento dell’assistenza sanitaria e una riforma complessiva del sistema carcerario. “Occorre fermare la scia di morte e sofferenza che coinvolge sia i detenuti che gli operatori penitenziari, ormai stremati e demoralizzati”, conclude De Fazio.

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