Genova, non solo il gabbiotto in cemento: guerra legale per il parcheggio di piazza Portello, esposto del principe Pallavicino in procura
di Edoardo Cozza
Oltre al cubotto in cemento definito "immondo" da Sgarbi, si vuole far luce sull'assegnazione dei posteggi e su una permuta tra Comune e gruppo Viziano
Il parcheggio interrato in costruzione piazza Portello a Genova continua a far discutere e non solo per la struttura in cemento definita dal sottosegretario alla cultura Vittorio Sgarbi "un immondo cubotto". Adesso alle polemiche estetiche si aggiunge anche un aspetto giudiziario, con un'inchiesta in corso coordinata dalla pm Eugenia Menichetti e dal collega Paolo D'Ovidio, che nasce da un esposto presentato dal principe Domenico Antonio Pallavicino.
Secondo quanto riportato da 'La Repubblica' e 'Il Fatto Quotidiano', il principe, che risiede nel suo palazzo di piazza Fontane Marose praticamente adiacente all'area dei lavori, ha notato i cantieri. Ha così scoperto che i parcheggi in costruzione, sono 29, erano già tutti occupati: circostanza che, dunque, rendeva vana la sua richiesta di acquistarne un paio. La delusione di non ricevere un posteggio coperto a due passa dalla residenza, però, non è alla base dell'esposto, in cui si insiste su altre circostanze, quelle su cui sta indagando la magistratura.
Nel 2020 il Comune, dopo un paio di bandi andati deserti per realizzare, in quello che era un sottopasso pedonale, un punto di servizio per chi va in bici, decide di cedere il diritto di superficie dell'area. La manifestazione d'interesse, per una concessione di 90 anni, arriva dalla 'Progetti e Costruzioni', che fa capo a Davide Viziano: l'idea è quella, appunto, di costruire un garage sotterraneo con 29 posti auto. L'azienda si accapparra l'area con un rialzo di soli cento euro e per una cifra vicina ai 395mila euro in una gara che, secondo l'esposto, era stata pubblicizzata "solo sul sito del Comune".
Nell'esposto presentato in Procura, inoltre, si evidenzia come l'area faccia parte di un più ampio scambio di immobili tra il Comune e il gruppo Viziano, che riceverebbe l'ex mercato 'Cortellazzo' e l'ex diurno di Piazza Acquaverde in cambio di locali di via Milano e via Cantore da destinare a spogliatoi per polizia locale e uffici comunali.
Insomma, l'aspetto estetico del "cubotto di cemento" è la punta dell'iceberg di una vicenda su cui si sta facendo luce nella procura genovese, anche in relazione al ruolo dei fratelli Clavarino, marchesi e proprietari di palazzo Spinola dove ha sede la fondazione 'Friends of Genoa', ma individualmente non residenti nell'area del nascituro parcheggio: la lontananza, secondo l'esposto, non giustificherebbe la qualifica di posteggio pertinenziale.
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