Genova: non potrà più uscire di notte il tassista coinvolto nello spaccio di droga a domicilio

di R.C.

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La giudice Nicoletta Guerrero ha respinto la richiesta di carcere. L'uomo ha dichiarato di non aver sospettato che si trattasse di spaccio

Genova: non potrà più uscire di notte il tassista coinvolto nello spaccio di droga a domicilio

Non potrà uscire di notte il tassista genovese di 46 anni coinvolto nell’inchiesta che ha portato all’arresto di una banda di spacciatori stranieri attiva nella vendita di cocaina e crack in città. La giudice Nicoletta Guerrero ha respinto la richiesta di carcere, applicando una misura cautelare più lieve.

Difeso dall’avvocato Mario Iavicoli, l’uomo potrà continuare a lavorare come tassista, ma solo durante il giorno. Secondo la giudice, ci sono gravi indizi di colpevolezza, tra cui quasi 4.000 messaggi scambiati in un anno con uno degli spacciatori che accompagnava per le consegne a domicilio di droga.

Il tassista, in dichiarazioni spontanee, ha spiegato di non aver inizialmente sospettato che si trattasse di un pusher, pensando si occupasse di vendita di prodotti senegalesi. Solo dopo il suo arresto ha iniziato a nutrire dubbi, ma non li aveva denunciati perché riteneva di non aver commesso alcun reato.

Le indagini della polizia locale, coordinate dalle pm Monica Abbatecola e Francesca Rombolà, hanno rilevato che l’uomo gestiva una chat con lo spacciatore per le consegne notturne in diverse zone di Genova e dintorni. Ogni dose di crack veniva venduta tra i 15 e i 20 euro. Inoltre, alcune donne che non avevano soldi venivano usate come “cavie” per testare la droga o potevano pagare con prestazioni sessuali.

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