Genova, morto dopo uso Taser, perizia: "Gli strumenti usati dai carabinieri funzionavano regolarmente"

di R.S.

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L’esito odierno rafforza l’ipotesi che non vi siano stati malfunzionamenti tecnici nelle armi utilizzate

Genova, morto dopo uso Taser, perizia: "Gli strumenti usati dai carabinieri funzionavano regolarmente"

I due taser modello X2 utilizzati dai carabinieri durante l’intervento che ha portato alla morte di Elton Bani, l’operaio 41enne deceduto a Manesseno lo scorso 17 agosto, risultano funzionanti e conformi. È quanto emerso dalla consulenza tecnica svolta in tribunale da un esperto della Axon, l’azienda produttrice degli storditori elettrici.

Il test, eseguito con cartucce inattive, ha confermato che grilletti ed elettrodi hanno scaricato regolarmente l’impulso elettrico, il quale – come da impostazione standard – si interrompe automaticamente dopo cinque secondi. L’analisi è avvenuta alla presenza dei legali delle parti: l’avvocato Mario Iavicoli per i due carabinieri indagati per omicidio colposo, e l’avvocato Cristiano Mancuso per la famiglia della vittima.

Nei giorni scorsi era già stata estratta la memoria interna delle pistole per analizzare i dati sulle scariche elettriche. L’esito odierno rafforza l’ipotesi che non vi siano malfunzionamenti tecnici nelle armi utilizzate.

Secondo i risultati preliminari dell'autopsia, Bani non soffriva di patologie cardiache, uno dei principali fattori di rischio in caso di uso del taser. Tuttavia, nel sangue dell’uomo sono state riscontrate tracce di cocaina, elemento che potrebbe aver influito sull’esito fatale delle scariche.

La consulenza medico-legale definitiva è attesa per metà ottobre, e sarà fondamentale per determinare l’effettiva causa del decesso e le eventuali responsabilità penali.

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