Genova, maxi operazione della Polizia: 52 attività cinesi controllate, tre arresti per sfruttamento della prostituzione

Un’operazione ad "alto impatto" per contrastare le infiltrazioni criminali legate alla comunità cinese ha coinvolto nei giorni scorsi anche il territorio genovese. L’intervento, coordinato a livello nazionale dal Servizio Centrale Operativo (SCO) della Polizia di Stato, ha visto l’impiego di numerosi reparti della Questura di Genova, tra cui la Squadra Mobile, le Volanti U.P.G. e S.P., il Reparto Prevenzione Crimine Liguria, l’Ufficio Immigrazione e i Commissariati di San Fruttuoso, Foce-Sturla e Sestri Ponente.

A Genova sono stati controllati 52 esercizi pubblici – tra cui centri massaggi, negozi e ristoranti – gestiti da cittadini cinesi, con l’identificazione di titolari, dipendenti e clienti. Le attività di verifica si sono concentrate su possibili reati legati all’immigrazione clandestina, allo sfruttamento del lavoro e della prostituzione, alla contraffazione di merci, allo spaccio di droga e alla detenzione abusiva di armi.

Uno degli interventi più significativi ha riguardato un centro massaggi, dove – secondo la Polizia – sono emersi “utili spunti investigativi” che potrebbero portare ad ulteriori indagini sullo sfruttamento della prostituzione.

Tre misure cautelari già eseguite - In un’altra operazione connessa, gli agenti hanno eseguito tre misure cautelari nei confronti di cittadini cinesi: due custodie cautelari in carcere e un obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. I tre sono ritenuti responsabili di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione all’interno di un centro massaggi. Sempre durante i controlli intensificati in alcune aree urbane della città, sono stati rintracciati altri due soggetti: uno colpito da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per rapina aggravata, l’altro destinatario di un decreto di fermo per furto con strappo.

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