Genova, Liguria Rainbow contro Bucci: "Ha nominato ambasciatore Pernat, noto per misoginia e omofobia"
di Redazione
L'associazione Lgtbq+ ha ripescato frasi pronunciate sette anni fa dal manager sportivo nel programma radiofonico "La zanzara"
Il mondo Lgbtq+ contro Carlo Pernat, dirigente sportivo genovese di lungo corso, già manager di Valentino Rossi e di altri campioni del motocicismo, appena nominato dal sindaco Marco Bucci ambasciatore di Genova nel mondo. Il coordinamento Liguria Rainbow si dice “indignato per il riconoscimento di un misogino ad ambasciatore di Genova nel mondo”.
L'associazione Lgtbq+ ha individuato ed elencato alcune vecchie dichiarazioni di Pernat, rese il 10 settembre 2016 al programma radiofonico La Zanzara. Ecco le frasi: "Le donne sono come cani. Quando parli sembra che ti capiscano ma non ti capiscono mai. Noi non possiamo vivere senza le donne, ma è difficile. E poi o sono sante o sono tr..., si dividono in due categorie. Noi uomini con una ragazza dal 6 in su non ci pensiamo due volte, ci va bene tutto", "Mi hanno proposto di fare una guida dei bordelli di tutto il mondo, ma non so se si può fare. Si va nei guai perché in Italia è vietato lo sfruttamento", "Gay? Tra i piloti delle moto non ci sono. Assolutamente no. È un mondo che respinge i gay, non può esistere un omosessuale. Un gay può andare con moto più dolci, quelle a tre ruote. Ma con le moto veloci no. Qui bisogna essere cattivi, duri, veloci, bisogna avere un cervello di un certo tipo. Non si può essere effeminati".
Dopo sette anni e la recente nomina ad ambasciatore di Genova nel mondo, Liguria Rainbow attacca: “Il personaggio si discosta dai ragazzi dello stupro di Palermo solo per differenza di vedute sul piano zoologico: per lui le donne sono cani, per i secondi sono gatte, la differenza è minima. E dal sessismo si passa all’omofobia: chi fa sport maschili non può essere gay (nemmeno trans?). Quale genovese rappresenta questo ambasciatore? Che la Giunta genovese fosse sessista e omofoba si sa da tempo, ora con questo biglietto da visita lo ammette apertamente”.
Secondo gli attivisti “Non basta che a Pernat venga tolto il titolo, chiediamo che il Sindaco Bucci ammetta di distribuire titoli, incarichi e patrocini secondo criteri di vicinanza ideologica e convenienza, e si dimetta per aver mostrato di incarnare valori etici al di sotto della soglia della decenza umana”.
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