Genova, Lavatrici di Prà: si pensa alla demolizione ma al momento è solo un'idea
di Redazione
Regione Liguria sta valutando la possibilità di demolire il complesso edilizio sociale, ma non esiste al momento un progetto definitivo
La Regione Liguria sta valutando la possibilità di demolire il complesso edilizio sociale delle Lavatrici di Prà, ma non esiste al momento un progetto definitivo. Lo conferma l'assessore regionale all'Urbanistica Marco Scajola stamani a Genova in Consiglio regionale rispondendo a interrogazioni dei consiglieri Fabio Tosi (M5S), Giovanni Lunardon (Pd) e Valter Ferrando (Iv). "Stiamo valutando la demolizione in un'ottica di collaborazione con i cittadini come abbiamo fatto con la Diga di Begato, ma non c'è ad oggi un programma definitivo. - ribadisce l'assessore - Adesso siamo concentrati su Begato, vorremmo che in tutta la Liguria chi vive nei cosiddetti alloggi popolari avesse qualità e dignità del proprio alloggio, anche per chi alle Lavatrici è proprietario dell'immobile".
"Demolire la Diga di Begato è stato uno sforzo immane, - commenta Scajola - sono vent'anni che le amministrazioni dicono 'demoliremo la Diga di Begato, daremo dignità ai cittadini', poi come sempre avviene in politica, molti annunciano, pochi fanno, noi l'abbiamo fatto". Pur condividendo la necessità di riqualificare il complesso delle Lavatrici il capogruppo M5S Tosi, ha definito le "dichiarazioni pubbliche" della Giunta Toti "inopportune, visto che non si è confrontata con gli abitanti del quartiere e non esiste un progetto definitivo. "L'ennesima politica degli annunci", commenta il capogruppo Pd Lunardon. "Un padre di famiglia non può accendere la televisione e sapere che il suo immobile forse verrà buttato giù", sottolinea il consigliere di Italia Viva Ferrando.
“Commentando l’avvio dei lavori di demolizione della Diga di Begato, il governatore della Liguria aveva lanciato l'intenzione di procedere ad analoga demolizione anche per il complesso delle “Lavatrici” del quartiere San Pietro di Pra’. Oggi, rispondendo alla nostra interpellanza in merito, la Giunta ha effettivamente confermato che si sta valutando l’idea, sebbene non vi siano ancora progetti in merito. La dichiarazione di Toti aveva giustamente allarmato i residenti proprietari."
"Ricordiamo ancora una volta che gli otto edifici, quattro in piano e quattro a gradoni, non sono solo pubblici: vi sono infatti moltissime unità che appartengono a distinti e separati proprietari. A fronte di alcune parti completamente pubbliche (che competono ad A.R.T.E. Genova), ve ne sono altre completamente private e altre ancora miste. L’assessore Scajola oggi, difendendo la boutade di Toti, si è arrampicato sugli specchi: come si sentirebbero loro se, nottetempo, apprendessero dai giornali e dalle tv che Regione intende demolire i palazzi in cui vivono con le loro famiglie? Noi non mettiamo in discussione eventuali progetti di riqualificazione urbana. Noi bocciamo i modi e i tempi: l’esternazione del presidente, frettolosa e dettata dalle esigenze della sua eterna campagna elettorale, ha già danneggiato molti proprietari di immobili. E se Scajola e Toti non sono in grado di comprendere che hanno arrecato un danno notevole, è ora che tolgano il disturbo!”, dichiara il capogruppo regionale Fabio Tosi commentando negativamente la risposta all’interpellanza odierna.
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