Genova, la protesta di tassisti. Centanaro: "Il ddl Concorrenza rischia di azzerare trattative già siglate"

di Marco Innocenti

L'apertura a gestori nazionali o sovranazionali non piace ai tassisti. L'algoritmo basato su domanda e offerta? Brutte sorprese in arrivo per gli utenti

La protesta dei tassisti ha portato in piazza decine e decine di taxi, da Cornigliano fino in piazza De Ferrari a Genova. I manifestanti, in corteo, hanno percorso le strade della città a passo d'uomo, facendo sentire la loro voce a colpi di clacson, per protestare contro la decisione del governo di rimettere mano alla normativa sul trasporto taxi. 

"Il trasporto taxi è stato sempre un servizio un po' elitario - ammette Valter Centanaro, presidente della Cooperativa Radio Taxi Genova - Noi abbiamo avuto interventi normativi molto significativi dal 2006 ad oggi che hanno dato poteri molto ampi ai sindaci e noi non ci siamo mai tirati indietro dal dialogo con le amministrazioni pubbliche. Il nuovo disegno di legge ci fa temere che si vada verso l'ampliamento del perimetro della questione. Si parla di spostare su enti nazionali o sovranazionali la gestione e l'organizzazione su servizi decisamente locali". 

Un decisione questa che aprirebbe le porte all'utilizzo di algoritmi basati sulla legge della domanda e dell'offerta per fissare la tariffa e il costo della corsa. "Ma questo - denunciano i manifestanti - comporterebbe un grave rischio per gli utenti finali: in un giorno di abbondanza di taxi, la corsa potrebbe costare una cifra. La stessa corsa, in una giornata di carenza di taxi, per i motivi più disparati, potrebbe arrivare a costare cifre molto maggiori".