Genova, la polizia ricorda Macciantelli: ucciso per calmare uno squilibrato

di Michele Varì

2 min, 50 sec

L'agente commemorato nella caserma di Bolzaneto: colpito da una coltellata dodici anni fa durante il ricovero di un paziente psichiatrico

Genova, la polizia ricorda Macciantelli: ucciso per calmare uno squilibrato

Ricordato oggi dai poliziotti genovesi nella caserma Nino Bixio di Bolzaneto del Reparto Prevenzione Crimine la ricorrenza della tragica morte di Daniele Macciantelli, agente genovese ucciso a coltellate il giorno 25 settembre del 2008 durante un intervento di polizia in un'abitazione per ricoverare un paziente psichiatrico.
Alla presenza del questore di Genova Vincenzo Ciarambino e dei colleghi del Rpc e altre autorità istituzionali a stringersi ai familiati dell'agente anche una delegazione di sindacati dei poliziotti e tanti colleghi che conoscevano e stimavano Daniele.

La tragedia avvenne a Pontedecimo: i sanitari di un’autoambulanza del 118 intervennero in un'abitazione di salita Serra Riccò, dove due coniugi avevano chiesto il loro intervento poiché non riuscivano a calmare il figlio di 27 anni, da anni in cura preso i servizi di salute mentale.

I medici del 118 una volta arrivati, non riuscendo a calmare il giovane, chiamarono la polizia. Poco dopo giunsero nell’abitazione due equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine “Liguria”, di uno dei quali era componente l’assistente Daniele Macciantelli. Gli agenti iniziarono a parlare con il giovane, cercando di convincerlo ad calmarsi. L’intervento dei poliziotti sembrò inizialmente riportare alla ragione il giovane che poi, all’improvviso, si scagliò sugli agenti armato di un coltello con il quale vibrò un violento colpo all’addome dell’assistente Macciantelli, ferendolo gravemente.

Gli altri agenti riuscirono a bloccare faticosamente il folle, arrestandolo, mentre gli operatori del 118 presenti soccorsero immediatamente Daniele Macciantelli, le cui condizioni però apparvero immediatamente disperate poiché la lama aveva perforato uno dei polmoni, giungendo a toccare il cuore. Trasportato in ospedale Macciantelli morì in sala operatoria.

Il poliziotto lasciò la madre, il fratello e la sorella. Era figlio di un ispettore della Polizia di Stato, deceduto alcuni anni fa, e nipote della guardia di pubblica sicurezza Mario Macciantelli, caduto in servizio il 14 Maggio 1944 durante un bombardamento Alleato sulla città di Vicenza.

Il 9 Maggio 2009, durante la Festa per il 157° Anniversario di fondazione della Polizia di Stato, alla memoria dell’assistente capo Daniele Macciantelli fu conferita la Medaglia d’Oro al Valor Civile alla Memoria e la promozione postuma alla qualifica di vicesovrintendente della polizia di Stato.

Roberto Traverso, segretario ligure del Siap, ricorda così Daniele: "Un giovane poliziotto, un uomo con ancora molti sogni da realizzare.
Era uno di noi e oggi vogliamo ricordarlo con grande rispetto e sincero affetto. Una mano assassina guidata da una mente malata, ha portato via la sua giovane vita strappandola agli affetti dei suoi cari, degli amici, dei colleghi. Daniele è un caduto in servizio, è un caduto sul lavoro. Un lavoro come il nostro che non è per tutti, una professione complessa, dai mille volti, particolare e per questo la sicurezza deve essere garantita al massimo possibile anche e soprattutto quando il luogo di lavoro è la strada o qualsiasi altro luogo sconosciuto a chi deve operare. Una morte assurda che ha contribuito ad aprire seppur con grave ritardo, un confronto istituzionale per introdurre misure di prevenzione efficaci come per esempio, la “pistola elettrica” che riteniamo fondamentale per la sicurezza dei poliziotti e delle persone eventualmente presenti durante servizi di polizia. Strumento da utilizzare come “ultima ratio” in base ai stringenti protocolli di sicurezza previsti e ci auguriamo che torni al più presto a disposizione della Polizia di Stato"