Genova, l’energia del passato per progettare il futuro. Un viaggio tra archivi e industria

di Simone Galdi

2 min, 42 sec

Il 6 giugno, l'evento alla Fondazione Ansaldo per raccontare la storia dell’industria energetica italiana

Genova, l’energia del passato per progettare il futuro. Un viaggio tra archivi e industria

L'edizione 2025 di Archivissima, il festival italiano dedicato alla promozione dei patrimoni conservati negli archivi storici di enti, istituzioni e imprese, si apre con una riflessione sul futuro, partendo però dalla memoria storica custodita negli archivi. La Fondazione Ansaldo propone un percorso guidato nella storia dell’industria energetica italiana, con un evento in programma il 6 giugno alle 18.30 presso la sede dell'istituto. L'obiettivo è mettere in luce il ruolo di Genova nello sviluppo del settore nel Novecento e il legame tra passato e innovazione.

Alla ricerca del domani – È “il futuro” il tema dell’ottava edizione di Archivissima: la manifestazione propone riflessioni su come l’umanità, fin dalle sue origini, abbia cercato di costruire un avvenire migliore. L’edizione 2025 guarda al domani riscoprendo le tracce del passato: un esercizio che gli archivi permettono di svolgere con consapevolezza, custodendo documenti e testimonianze capaci di illuminare scelte, cambiamenti e traiettorie storiche.

Un contributo fondamentale – Nel programma del festival si inserisce la proposta della Fondazione Ansaldo, che invita a riscoprire la storia dell’industria energetica italiana attraverso una visita guidata nei propri archivi. Il percorso documenta l’evoluzione del comparto dal secondo dopoguerra alla fine del XX secolo, un periodo cruciale per la trasformazione industriale del Paese.

La Genova industriale – Il capoluogo ligure, grazie al ruolo di Ansaldo e delle società collegate, ha rappresentato un punto di riferimento nella produzione di tecnologie per la generazione di energia. Dalla meccanica pesante alla costruzione di centrali, Genova fu tra le protagoniste della modernizzazione energetica nazionale, in un contesto segnato da grandi investimenti, innovazioni e strategie internazionali.

Boom economico – Il racconto si apre con il boom industriale degli anni Cinquanta, quando l’Italia avviò una crescita rapida della produzione elettrotecnica ed elettromeccanica. In questo scenario, l’Ansaldo divenne uno degli attori principali nel settore, contribuendo allo sviluppo di infrastrutture e know-how tecnologico esportato in numerosi paesi.

Centrali nucleari – Tra gli anni Cinquanta e Settanta, l’industria energetica italiana visse la fase delle centrali nucleari, con Genova coinvolta direttamente nella progettazione e costruzione degli impianti. Fu una stagione intensa, poi interrotta dal progressivo disimpegno del Paese dal nucleare, segnato da cambiamenti politici, sociali e ambientali.

Crisi e transizione – Gli archivi della Fondazione documentano anche momenti di discontinuità, come le crisi petrolifere degli anni Settanta e la successiva riflessione su nuove fonti energetiche. La documentazione evidenzia inoltre il passaggio dagli enti pubblici alle aziende private, attraverso processi di razionalizzazione, dismissione e riorganizzazione, in particolare negli anni Novanta.

Politiche industriali – Il materiale conservato permette di ricostruire l’impatto di scelte politiche come il Piano Marshall, la nazionalizzazione dell’industria elettrica con la nascita dell’Enel, e la liquidazione dell’IRI. Temi centrali per comprendere come l’Italia abbia affrontato lo sviluppo energetico e industriale, con Genova in posizione strategica.

Memoria e immaginazione – “Il futuro si trova ovunque, soprattutto nel passato. E negli archivi”, recita uno dei passaggi del concept di Archivissima. Una sintesi che ben si adatta all’iniziativa della Fondazione Ansaldo, dove la memoria documentaria diventa chiave per leggere il presente e per interrogarsi sulle prospettive del domani. 

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