Genova, incendio al Terminal traghetti, chiuse le indagini: ipotesi di omessa manutenzione all’impianto di aerazione

di R.C.

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A condurre l’inchiesta è stato il pm Giuseppe Longo, che nelle settimane successive al rogo aveva disposto una consulenza tecnica sulle cause

Genova, incendio al Terminal traghetti, chiuse le indagini: ipotesi di omessa manutenzione all’impianto di aerazione

La Procura di Genova ha concluso le indagini sull’incendio che lo scorso 31 ottobre 2023 colpì i locali sotterranei del Terminal traghetti. Nel mirino degli inquirenti sono finiti l’amministratore delegato di Stazioni Marittime, Alberto Minoia, e il delegato alla sicurezza Edoardo Calcagno, entrambi difesi dall’avvocato Andrea Vernazza. I due sono indagati per lesioni e incendio colposi, aggravati dalla violazione delle norme in materia di sicurezza sul lavoro.

A condurre l’inchiesta è stato il pubblico ministero Giuseppe Longo, che nelle settimane successive al rogo aveva disposto una consulenza tecnica per accertarne le cause. L’analisi non ha però permesso di identificare con certezza l’origine del fuoco. Tuttavia, dagli accertamenti è emersa una possibile responsabilità gestionale: secondo gli esperti incaricati, ci sarebbero state carenze nella manutenzione dell’impianto di aerazione e una vigilanza inadeguata sulla pulizia dell’ammezzato, dove si trovano i locali tecnici.

In particolare, gli impianti non sarebbero stati mantenuti in modo corretto, con cablature non rinnovate e una ventilazione insufficiente. Questi elementi, secondo l’accusa, avrebbero impedito il corretto smaltimento dei fumi sprigionati dall’incendio, provocando l’intossicazione di due operai e di un anziano cliente, assistiti dall’avvocata Giulia Liberti. Quest’ultimo, in particolare, aveva riportato le conseguenze più gravi: ricoverato per quaranta giorni, era finito anche in coma.

Il locale interessato dal rogo era stato posto sotto sequestro per consentire le indagini da parte dei vigili del fuoco e dei tecnici dell’ASL 3. Alcuni testimoni, ascoltati nel corso dell’inchiesta, hanno riferito che quel giorno sarebbe entrato in funzione solo l’impianto antincendio della Coop. Le conseguenze del rogo sono state pesanti anche sul piano economico: l’intera area era rimasta inaccessibile fino a gennaio, causando gravi danni alle circa trenta attività commerciali presenti all’interno del Terminal.

Nei mesi successivi erano stati indagati anche altri due soggetti – il delegato alla sicurezza della Coop e il direttore del personale – per i quali è però stata richiesta l’archiviazione.

L’inchiesta ora si avvia verso la prossima fase: la Procura valuterà se chiedere il rinvio a giudizio per i due dirigenti di Stazioni Marittime.

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