Genova, in Università due tesi di laurea sul Metaverso. Il professor Sabatini: "Reale e virtuale coesisteranno"

di Redazione

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La proposizione di un evento sportivo e la replica di una bottega storica discusse oggi in Ateneo. Secondo il docente, in Internet 3.0 l'immersività regnerà

Genova, in Università due tesi di laurea sul Metaverso. Il professor Sabatini: "Reale e virtuale coesisteranno"

L'ateneo di avanguardia in ambito Metaverso. Ancora tesi di laurea innovative all'Università di Genova, con il corso di studi del professor Luca Sabatini che sta diventando un punto di riferimento in materia. Le ultime due e-tesi sono state discusse oggi: una è la proposizione di un evento sportivo, mentre l'altra è la replica di una bottega storica, con la prima premiata con 110 e lode e la seconda con 110.

Il Metaverso è una rete di mondi virtuali 3D incentrati sulla connessione sociale, che sta diventando una realtà tra gli austeri banchi dell'Università di Genova (un ateneo di grande storia, nato nel XV secolo), portando un curioso equilibrio tra innovazione e follia necessario alla crescita personale dell'individuo, con il successo di un ambito che non è fisico e nemmeno fantastico che è tutto da comprendere. Il professor Sabatini spiega che il Metaverso è la prossima frontiera di Internet, e la sua evoluzione verso l'immersività: "Internet 1.0 hypertesto, Internet 2.0 video, audio e foto e infine Internet 3.0".

L'evoluzione è sempre in divenire, e secondo Sabatini non si corre alcun pericolo di vistosi distacchi dalla realtà: "Diciamo che nello scenario più probabile, reale e virtuale saranno insieme. Et et, non aut aut. Reale e virtuale riusciranno a coesistere". Come in tutte le rivoluzioni siamo già al neologismo consolidato, Phygital, che unisce fisico e digitale. Il professore conclude sottolineando che nel Metaverso non ci devono essere nè paure, nè pericoli: "Diciamo che il percorso naturale è questo. Conviviamo con realtà virtuale, intelligenza artificiale e tutto il resto. E poi diciamoci la verità. Era più pericoloso vivere nel Medioevo".