Genova, il segreto della centenaria che ha sconfitto il covid? Il peperoncino
di Michele Varì
Amelia, calabrese, ha festeggiato 108 nella Rsa Valpolcevera: "Anche mio papà superò i 100 anni, forse merito del cibo piccante..."
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Il suo segreto forse è il peperoncino piccante della sua Calabria che infilava in ogni pasto, eppoi la dieta mediterranea, pasta e pomodori a volontà e qualche bicchiere di vino, e pure le sigaretta, ma questo è meglio non dirlo.
Amelia Zito, di Cittanova, Reggio Calabria, una delle prime laureate in Medicina presso l’Università di Messina, medico ginecologo e ostetrica, nella sua vita ha fatto nascere oltre quattro mila bambini, e bimbo dopo bimbo è arrivata alla veneranda età di 108 anni.
Il suo compleanno lo ha festeggiato il due settembre anche se lei è nata il 30 giugno.
Quel giorno però non poteva fare festa perché era impegnata a combattere il covid in una camera della Residenza per anziani Valpolcevera, in via Anfossi, a Pontedecimo, la sua nuova casa dal 2010.
Amelia il virus l'ha combattuto per mesi e alla fine, l'ha sconfitto. Come in passato aveva battuto la malaria, presa in Calabria, e pure la febbre gialla. E dire che lei non vuole neppure fare il vaccino per l'influenza.
Oggi Amelia è ancora abbastanza lucida. Capisce e si fa capire. Pasti leggeri e tanta buona compagnia nella struttura dove viene coccolata come un familiare.
Nata nel 1912, due guerre mondiali e la pandemia della Spagnola alle spalle, nel passato di Amelia ci sono anche due grandi amori: un marito morto negli anni trenta, subito dopo il matrimonio, un secondo compagno, medico e calabrese come lei, conosciuto in America, dove viveva, deceduto da tanto tempo anche lui, Amelia, ultima di una famiglia di otto figli, tutti morti tranne lei, forse ha un unico sogno non realizzato: avrebbe voluto diventare madre. Ci ha sperato per cinque volte, ma per cinque volte è stata costretta ad abortire.
Medaglia d’Oro al Lavoro presso Comune di Siderno, la centenaria da giovane era una donna ribelle, emancipata, specialmente nella Calabria di quegli anni.
Guidava l’auto, ma anche la moto, metteva il cappello e faceva le vacanze in America. La sua grande passione era per il ballo e le terme di Chianciano, dove ha una casa, e lì frequentava un'amica di trent’anni più giovane, Orietta Berti e pure Gigliola Cinquetti.
La sua storia la raccontano i suoi nipoti, Laura e Giuseppe, calabresi e residenti a Genova come lei. Ma la racconta anche Ubaldo Borchi, il titolare della Residenza Valpolcevera.
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