Genova, il Gaslini ha accolto finora 168 piccoli pazienti ucraini
di Redazione
Diciassette di loro sono affetti da patologie gravi. Accolti anche due medici che potranno proseguire qui la loro attività di ricerca. La raccolta fondi a quasi 100.000 euro
"Dal 24 febbraio all'11 aprile abbiamo accolto 168 pazienti ucraini per gli accertamenti necessari, tra accessi in Pronto Soccorso, Day Hospital e ricoveri. Tra questi 17 bambini affetti da patologie gravi sono riusciti ad arrivare al Gaslini grazie alla cooperazione internazionale realizzata sotto l'egida della Protezione Civile". Lo ha detto Renato Botti, direttore generale dell'Irccs 'Giannina Gaslini'.
Tutti i 17 pazienti ucraini provengono da Rzeszów, in Polonia, dove l'Istituto si è messo a servizio per una settimana per il coordinamento nazionale della gestione dell'emergenza con l'invio di una equipe medico infermieristica pediatrica, guidata dal Andrea Moscatelli, direttore del dipartimento di Emergenza e della Terapia intensiva neonatale e pediatrica, che anche dopo il ritorno in Italia, continua a prendersi cura dei bambini che non possono più essere curati in Ucraina, collaborando con la Protezione civile per organizzare il trasferimento dei piccoli e delle loro famiglie.
L'Istituto ha messo a disposizione i suoi specialisti per dare una risposta a pazienti oncologici o affetti da gravi patologie neurologiche e gastroenterologiche. "Siamo felici di poter offrire a due medici provenienti dall'Ucraina la possibilità di proseguire presso il Gaslini l'attività di ricerca clinica in ambito pediatrico svolta nel loro paese e interrotta a causa della guerra: il nostro istituto ha emesso bando di pubblica selezione per soli titoli per il conferimento in via di urgenza di due borse di studio per laureati in medicina e chirurgia connesse alla situazione di emergenza causata dal conflitto in Ucraina, da svolgersi alla Clinica pediatrica e reumatologica" ha detto Botti.
Fin dai primi giorni di conflitto Il Gaslini ha chiesto alla sua onlus di avviare una raccolta fondi per la presa in carico dei piccoli e per accogliere e mettere in sicurezza anche i loro famigliari. La raccolta ha raggiunto oltre 96 mila euro in un mese. Parte dei fondi sono già stati utilizzati per garantire una prima ospitalità in Polonia, prima del trasferimento in Italia in una pensione a Rzeszow.
CH/
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