Genova: il 5 dicembre via alle Giornate in onore di Goffredo Mameli
di Redazione
Il 10 dicembre ingresso gratuito al Museo del Risorgimento di via Lomellini, dove è conservato il manoscritto dell'inno nazionale italiano
Martedì 5 dicembre, con la deposizione di una corona di alloro presso il monumento a Balilla in piazza Portoria, si apriranno le celebrazioni ufficiali delle Giornate Mameliane 2023 organizzate dal Comune di Genova che si concluderanno la mattina di domenica 10 dicembre presso il santuario N.S. di Loreto di salita Oregina con la messa officiata dall'arcivescovo di Genova mons. Marco Tasca e il tradizionale scioglimento del voto.
Quest'ultima cerimonia è legata a due importanti momenti della storia di Genova: il 5 dicembre 1746 e il 10 dicembre 1847. Nella prima data la città, sottomessa alla dominazione austriaca, si ribellò con il famoso gesto di Giovan Battista Perasso detto Balilla che, al grido "che l'inse?", fece scattare la rivolta popolare. Le autorità dell'epoca fecero voto alla Madonna che, se gli Austriaci fossero stati cacciati, sarebbero saliti tutti gli anni al Santuario di N.S. di Loreto di Oregina per lo scioglimento del voto.
Il 10 dicembre 1847 si verificò un altro importante fatto storico di cui Goffredo Mameli fu uno dei principali animatori: oltre 30mila patrioti provenienti da ogni parte d'Italia sfilarono dall'Acquasola a Oregina dove, per la prima volta, venne cantato quello che diventerà l'Inno d'Italia tra lo sventolìo del Tricolore.
Con le Giornate Mameliane Genova, Città dell'Inno Nazionale, rende così omaggio alla figura di Goffredo Mameli che fu poeta, giornalista, patriota, capitano dell'esercito garibaldino e combattente a fianco dello stesso Garibaldi ma universalmente noto come autore, già all'età di circa vent'anni, delle parole del Canto degli Italiani, più noto in seguito come "Inno di Mameli", musicato da Michele Novaro, che nel 1946 sarà adottato come inno nazionale della Repubblica Italiana.
Il documento originale autografo recante la prima stesura dell'Inno è conservato, ed esposto, al Museo del Risorgimento nella casa natale di Giuseppe Mazzini in via Lomellini, museo che il 10 dicembre sarà a ingresso gratuito.
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