Genova, gli ex voto dei marinai liguri in mostra al Museo diocesano
di Redazione
Le testimonianze della religiosità popolare di chi solcava gli oceani
E' un racconto della connessione del mare e della terra, perché i santuari, sempre posti in alto, ben visibili dalle imbarcazioni, erano punti di riferimento per navigare e gli ex voto marinari testimoniano di naufragi, incidenti e salvataggi, e della fede di chi solcava le onde. La mostra "E tacquero le onde del mare" in programma al Museo Diocesano dal 15 giugno al 2 ottobre, in occasione dell'arrivo della regata The Ocean race a Genova, ne metterà in mostra solo trentuno, scelti fra tantissimi.
"Il più antico risale alla seconda metà del Seicento, proviene dal santuario di Nostra Signora delle Grazie di Megli ed è un ex voto in cui viene raffigurata la Vergine che intercede per un piccolo leudo sperduto nel mare - spiega Grazia Di Natale, incaricata regionale per i beni culturali della Liguria per la Conferenza episcopale ligure - e la drammaticità del momento è in secondo piano. Il più "giovane", della seconda metà del 1.800, che abbiamo scelto anche come immagine della mostra, arriva dalla diocesi della Spezia e riproduce il naufragio del brigantino Eolo".
Pennellata veloce e molta precisione nell'individuare il fatto da riprodurre, le tavolette probabilmente erano eseguite da pittori che avevano fatto un mestiere del dipingere ex voto. "Non abbiamo nomi, però la produzione era talmente ricca, che probabilmente c'erano maestri che sapevano fare questi quadretti e lo facevano di mestiere" racconta Paola Martini, conservatore del Museo diocesano di Genova. Gli ex voto in mostra sono tavole dipinte, oli su tela e poi su carta e anche modellini di imbarcazioni, come i due brigantini, uno punzonato Torretta, esposto anche a Ottawa in una mostra sull'argenteria genovese.
"Si tratta di un'esposizione di grande fascino e interesse - commenta il presidente e assessore alla Cultura della Regione Liguria Giovanni Toti - che permetterà al grande pubblico di scoprire un aspetto forse ancora, e ingiustamente, non molto conosciuto, di quella cultura marinaresca che è intimamente e profondamente connessa alla Liguria".
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